"Coloro che salgono in cattedra e
pontificano impartendo lezioni su come andrebbe gestita la
sanità in Umbria, hanno ereditato il partito da chi oggi è stato
condannato in primo grado proprio per averla distrutta. A
differenza loro, che sono garantisti a intermittenza e solo
quando gli torna utile, io lo sono convintamente, ma a questo
punto è evidente che ci siano delle responsabilità da parte di
chi oggi ha subito una sentenza pesante": a dirlo è il
segretario regionale della Lega Riccardo Augusto Marchetti.
"Nella convinzione di avere lavorato con serietà, fronteggiando
serie difficoltà sia per colpa di chi prima di noi era chiamato
a governare, sia per la pandemia che ci ha sottratto due anni, e
consapevoli di dover fare ancora molto per restituire agli umbri
una sanità sempre più efficace, di certo non accetteremo mai gli
insegnamenti di chi l'ha ridotta in brandelli, umiliando una
regione intera fino a farla diventare modello negativo a livello
nazionale" ha aggiunto.
"Abbiamo ancora diverse problematiche da risolvere - ha
sottolineato Marchetti -, continueremo a metterci impegno,
determinazione, serietà, e potrà anche capitare di non riuscire
sempre a centrare subito gli obiettivi, ma non ci arrenderemo e
ci metteremo sempre la faccia, perché una cosa è certa: noi non
siamo come chi ci ha preceduti e tutto ciò che abbiamo fatto e
faremo, sarà solo e unicamente nell'interesse degli umbri,
tutti, nessuno escluso".
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