Propone 110 personaggi, da Biagio
Agnes a Sergio Zavoli, da Maurizio Costanzo a Paolo Valenti,
dai giornalisti, tecnici e impiegati della prima sede
inaugurata il 3 ottobre 1959 in via Baglioni, a quelli che nel
complesso di via Masi, sempre a Perugia, dal 1981 hanno
potenziato il radicamento sul territorio e, decenni dopo,
l'hanno coltivato con la rivoluzione digitale quelli che
raccontano, con fatti rilevanti, aneddoti sconosciuti e
curiosità inedite, il giornalista Alvaro Fiorucci, già
responsabile della sede umbra, e il regista Gino Goti nel libro
"La Rai in Umbria", pubblicato da Morlacchi Editore. Che
racchiude oltre 60 anni di storia del servizio pubblico
radiotelevisivo.
Ecco, dunque - si spiega in una nota degli autori -, Claudio
Villa che arriva rombando per corso Vannucci e non si toglie la
tuta da motociclista neppure per registrare il suo programma, i
retroscena delle sfide di Todi e Gubbio a "Campanile sera"
condotto anche da Mike Bongiorno ed Enzo Tortora, quindi
l'imprevisto successo negli anni '60-'70 di "Qua e là per
l'Umbria" un varietà in dialetto interpretato, tra gli altri, da
Rita Dottorini e Pasquale Lucertini diventato fenomeno di massa.
E poi il 1979 la nascita dei telegiornali e della programmazione
locale della terza rete. In campo tante professionalità che si
sono formate in questo periodo: Paolo Meattelli a Lamberto
Sposini e tanti altri che qui hanno avviato importanti cammini
professionali. Una storia, quindi, che gli autori raccontano,
"da dietro le quinte anche nel suo intrecciarsi con le
trasformazioni politiche e sociali del Paese".
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