É stato siglato dal rettore
dell'Università per stranieri di Perugia, Valerio De Cesaris e
dal vice-chancellor dell'Università di Makemi, in Sierra Leone,
Joseph A. Turay, un protocollo d'intesa attraverso cui le due
istituzioni accademiche daranno corso ad alcuni progetti di
collaborazione, finalizzati in particolare allo sviluppo di due
comparti formativi dell'ateneo africano.
Ambiti centrali della partnership saranno il supporto, da
parte dell'Università per stranieri di Perugia, all'incremento
dello studio della lingua italiana - che l'ateneo africano
attiverà a partire dall'anno corrente - anche attraverso
l'erogazione di borse di studio per la frequenza al corso di
laurea magistrale per diventare docenti d'italiano come lingua
straniera (Itas).
Il settore formativo legato alla sostenibilità - nelle sue
declinazioni sociale, economica e ambientale - costituirà poi
l'altro focus della collaborazione fra i due atenei.
L'Università di Makemi, che conta oggi quasi 5.000 studenti
distribuiti in sette diverse facoltà, intende infatti ampliare
la sua offerta formativa in questo specifico e cruciale ambito,
e a tal fine si è rivolta all'ateneo di Palazzo Gallenga, che ne
riferisce in una sua nota, da tempo impegnato su tale segmento
formativo con una corso di laurea triennale ed un corso
magistrale.
"Sono gli atenei che devono guidare lo sviluppo di una
cultura della sostenibilità e della pace - ha sottolineato il
rettore De Cesaris a margine della cerimonia di firma del
protocollo - e non solamente i governi; poiché il cambiamento si
attua mediante progetti educativi".
Il prorettore Joseph A. Turay, dal canto suo, ha tenuto a
ricordare come "durante i dodici anni della cosiddetta guerra
dei diamanti, nessuno in Sierra Leone è andato a scuola o
all'università; pertanto il Paese si trova oggi a dover compiere
uno sforzo importante in termini di progettualità formativa, e
può farlo solo guardando agli esempi di buone pratiche, specie
in Europa".
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