"Oggi Acciai speciali Terni paga
l'energia elettrica, che è la prima voce di costo per
un'acciaieria, tre-quattro volte più dei concorrenti europei.
Siamo di fronte a un caso di mancanza di competitività e
distorsione della concorrenza. Per poter mantenere tutti i
nostri impegni, che sono confermati, chiediamo di risolvere in
modo strutturale questa diseconomia": così l'amministratore
delegato del Gruppo Arvedi, Mario Arvedi Caldonazzo, a margine
dell'inaugurazione della mostra di "La grande opera - Potenza e
ingegno" negli spazi del PalaSì, a Terni.
"Dal nostro arrivo nel febbraio del 2022, l'azienda ha già
lanciato investimenti per 250 milioni di euro - ha ricordato
Caldonazzo -, 150 dei quali saranno pagati entro la fine del
2024 e quindi realizzati. Abbiamo anche incrementato il numero
dei dipendenti, segno che non ci sono difficoltà nel mantenere
gli impegni ma serve che Ast-Arvedi sia messa nelle condizioni
di competere, non solo a livello europeo ma anche nei confronti
dei produttori asiatici, una concorrenza ad oggi 'imbattibile'".
L'amministratore delegato ha quindi parlato dell'incontro
del 9 ottobre al ministero. "Si tratta di un incontro tecnico,
di confronti, ci è stato detto che ci saranno delle proposte e
le valuteremo con attenzione" ha detto.
Per l'ad di Arvedi-Ast Dimitri Menecali "l'obiettivo del
piano industriale è di rilanciare l'azienda e di renderla leader
del mercato europeo". "Resta invariata - ha proseguito - la
forza con cui portiamo avanti il piano di rilancio ma è ovvio
che se permangono queste differenze nel costo dell'energia,
rispetto ai nostri competitor europei, tutto ciò rischia di
essere vanificato".
La mostra La grande opera - Potenza e ingegno, che celebra i
140 anni delle acciaierie di Terni, è incentrata sull'acqua come
forza motrice dell'industria siderurgica, attraverso il più
imponente impianto di derivazione - quello di Galleto - mai
realizzato in Italia tra '800 e '900.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA