Il ministro delle Imprese e del Made
in Italy, Adolfo Urso, "ha comunicato la volontà di redigere,
come fatto per l'automotive, un 'Non paper sulla siderurgia' in
quanto l'attuale meccanismo del Carbon border adjustment
mechanism può penalizzare pesantemente le aziende siderurgiche
europee", inoltre il ministero "conferma gli impegni del governo
nell'accompagnare il piano di investimenti e la realizzazione
dell'accordo di programma" di Acciai speciali Terni, oltre "a un
percorso che assicuri un costo calmierato dell'energia fino al
2029". A riferirlo sono il segretario nazionale della Fim Cisl,
Valerio D'Alò, e il segretario generale della Fim Umbria, Simone
Liti, al termine del tavolo al Mimit sull'acciaieria.
I sindacalisti, in una nota, spiegano di avere accolto "con
estremo favore" le parole del ministro, ma vedono "ancora alcune
nubi sulla concretizzazione dell'accordo di programma".
Secondo D'Alò e Liti, il sindaco di Terni, Stefano
Bandecchi, presente all'incontro, "definisce lontana la firma",
mentre "l'azienda da parte sua conferma la volontà di portare a
termine gli investimenti così come programmati con 240 milioni
impegnati su efficientamento degli impianti, 140 milioni su
interventi impiantistici, 27 milioni su elettrolizzatori, 109 su
salute e sicurezza, 411 milioni su acciaio magnetico".
"Come Fim - scrivono D'Alò e Liti - abbiamo lanciato un
allarme al governo. Queste continue contraddizioni tra le
istituzioni locali e le aziende coinvolte non aiutano il
confronto e la realizzazione degli investimenti, anzi, possono
solo danneggiare e rallentare i tempi di rilancio e
dell'occupazione".
La Fim ha quindi chiesto "di definire un percorso che ci
porti alla discussione di dettaglio del piano industriale, anche
alla luce delle sue modifiche emerse e che il governo eserciti
la sua influenza perché le parti coinvolte possano addivenire a
un accordo di programma".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA