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Campagna 'R1pud1a' di Emergency, flash mob a Foligno

Campagna 'R1pud1a' di Emergency, flash mob a Foligno

Appello contro la guerra ricordando l'art. 11 della Costituzione

PERUGIA, 04 novembre 2024, 12:39

Redazione ANSA

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"L'Italia ripudia la guerra": lo ribadisce con forza la campagna "R1pud1a" di Emergency che ha preso il via il 2 e 3 novembre in occasione della Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze armate: anche Foligno è stata fra le oltre 60 città italiane in cui si sono riuniti i volontari dell'associazione per riaffermare l'importanza e l'adesione all'articolo 11 della Costituzione italiana: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali".
    A Foligno in largo Carducci il 2 novembre dalle 18.00 alle 19.00 si è svolto un flash mob. "In un momento in cui la guerra sembra inevitabile e sono 56 i conflitti aperti nel mondo - spiega l'associazione in una sua nota - l'appello di Emergency diffonde il messaggio della nostra Costituzione. L'associazione dalla sua fondazione è intervenuta in 21 Paesi, curando, in tutte le sue strutture oltre 13 milioni di pazienti nel mondo.
    Oggi l'organizzazione è presente in otto Paesi del mondo, tre dei quali con un conflitto in corso: il Sudan, l'Ucraina e la Striscia di Gaza in Palestina. Proprio grazie alla sua esperienza sul campo Emergency afferma, ancora una volta, che il 90% dei morti e dei feriti sono civili e che la spesa di un F-35 vale quanto 3.244 posti letto di terapia intensiva".
    "La nostra storia ci dice di non tacere - conclude Emergency nel suo appello - di impegnarci per abolire la guerra, di non perdere mai di vista le vittime. Non ci stancheremo di ripeterlo: Emergency ripudia la guerra, come tantissimi in Italia. Con questa campagna è il Paese in prima persona a potersi esprimere. Perché il senso della Costituzione è inequivocabile e le persone possono darle nuova voce e farla vivere ancora. Perché dire 'no alla guerra' è ovunque un'aspirazione ma è anche un modo per rispettare la storia del nostro Paese e dimostrare che la nostra Costituzione è ancora 'lettera viva'".
   

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