Le forze di maggioranza del Comune
di Perugia esprimono un "forte disappunto per la scelta compiuta
dall'opposizione, che ha deciso di votare contro l'ordine del
giorno che impegna la Giunta comunale a introdurre una soglia
minima retributiva oraria di almeno nove euro lordi per i
lavoratori impegnati in appalti e subappalti che coinvolgono"
l'ente.
Attraverso il provvedimento approvato a maggioranza, si
chiede inoltre all'amministrazione comunale di convocare uno
specifico tavolo tecnico "atto a valutare l'inserimento di
ulteriori clausole premiali negli appalti pubblici per chi
garantisce migliori trattamenti economici e maggiori tutele per
i lavoratori". "Siamo certi - sostiene la maggioranza - che la
sindaca Vittoria Ferdinandi, forte di questo mandato che fa
seguito a un impegno elettorale, sosterrà con forza in sede
Anci, nonché in tutte le sedi opportune, tutti gli atti e le
misure che potranno portare all'istituzione di una legge
nazionale sul salario minimo legale. Una norma di civiltà che il
Governo Meloni non intende approvare.
Il voto contrario delle forze di opposizione dimostra quanto la
destra non intenda minimamente tutelare i diritti dei lavoratori
e non colga responsabilmente l'opportunità per promuovere la
dignità del lavoro e garantire un compenso equo a chi
contribuisce al funzionamento dei servizi pubblici.
L'introduzione di un salario minimo di nove euro rappresenta una
misura fondamentale per garantire che tutti i lavoratori,
indipendentemente dalla loro posizione, possano ricevere una
retribuzione minima che permetta loro di vivere dignitosamente".
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