L'indebolimento dell'attività
economica umbra, con conseguente rallentamento della crescita, è
proseguito anche nella prima parte del 2024, con una dinamica
del Pil (+0.2%) leggermente più contenuta rispetto a quella del
Paese (+0,4%). A crescere ancora è invece l'occupazione con
l'espansione nei servizi (+5,4%) che ha più che compensato il
calo nell'industria (-9,3%).
È quanto emerge dall'aggiornamento congiunturale sull'economia
dell'Umbria presentato a Perugia dalla Banca d'Italia.
Un quadro regionale che, ha ricordato il capo della Filiale
di Perugia Miriam Sartini, "continua ad inserirsi in un
andamento globale ed europeo di incertezza, debolezza e
fiacchezza".
Nell'industria, da dove arrivano indicazioni negative,
l'andamento sfavorevole delle vendite sul mercato interno si è
riflesso sul clima di fiducia delle imprese, in progressivo
deterioramento. A migliorare è invece l'export, dove vanno bene
agroalimentare, abbigliamento e aerospazio. L'attività edilizia
ha continuato ad espandersi, settore dove hanno giocato un ruolo
fondamentale gli investimenti pubblici finanziati dal Pnrr.
È rimasto positivo, come sottolinea ancora la ricerca,
l'andamento del settore terziario che ha continuato a
beneficiare del supporto fornito dal comparto turistico, i cui
flussi hanno raggiunto nuovi massimi.
Ci sono poi segnali di peggioramento per la redditività, con
la riduzione di imprese che prevedono di chiudere in utile.
Prosegue inoltre il calo dei finanziamenti alle imprese e
peggiora la qualità del credito alle stesse.
Capire cosa succederà in futuro è difficile, come ha
rimarcato Sartini. Una vera e propria situazione di "stasi",
quella definita, per le tante incognite ancora in campo:
"L'aspetto di lungo periodo non è molto confortante perché
abbiamo ancora conflitti, frammentazione del commercio globale
con Paesi sempre più divisi in blocchi. L'Europa e l'Italia
hanno bisogno di riforme urgenti perché bisogna affrontare sfide
di innovazione, produttività, demografia e flussi migratori,
tutti ingredienti che servono per migliorare anche i conti
pubblici. Nessuna regione può sganciarsi da un contesto del
genere e portare a termine in termini utili i progetti Pnrr
diventa fondamentale".
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