La Galleria nazionale dell'Umbria
avrà presto anche una collezione permanente di fotografia. Ad
annunciarlo stamani è stato Costantino D'Orazio, direttore dei
Musei nazionali dell'Umbria, durante la presentazione della
mostra "In breve, Robert Doisneau", che segue quella che
precedentemente ha inaugurato il nuovo spazio "Camera Oscura"
del museo perugino dedicato alla fotografia.
Dopo "Umbria, una storia d'amore. Fulvio Roiter", con
immagini tratte dalla campagna fotografica che Roiter realizzò
nel 1955 per illustrare i Fioretti di San Francesco, sempre con
la cura di Alessandra Mauro ora saranno esposte per la prima
volta a Perugia, dal 15 novembre al 4 maggio, 30 fotografie
iconiche che raccontano la poetica di uno dei più grandi e amati
fotografi del Novecento.
Nello spazio dedicato alla fotografia, allestito all'interno
del percorso espositivo del museo perugino e curato da Marina
Bon Valsassina e Costanza Neve, viene quindi raccontata l'intera
poetica del fotografo parigino Doisneau: tra le foto spicca la
sua immagine più iconica, il famoso "Bacio dell'Hotel de Ville",
pubblicato sulla rivista americana Life nel 1950 e divenuto
immediatamente il simbolo di una città come Parigi, di un'epoca
e di una generazione.
"Doisneau, tra i fotografi più influenti del suo tempo, fu in
grado di raccontare come nessun altro la Parigi del Secondo
dopoguerra in una serie di immagini perfette per costruzione e
poesia" ha affermato Alessandra Mauro.
"L'appuntamento con Doisneau - ha detto D'Orazio - prosegue
il lavoro della Galleria nella proposta delle esperienze
artistiche internazionali più significative del Novecento. Con
il suo obiettivo, Doisneau ha colto le fragilità, i sogni e
l'entusiasmo di un periodo storico eccezionale, che presentiamo
in Umbria per la prima volta. Nell'intimità dell'esposizione
anche questa volta l'idea è di far cogliere l'anima del
fotografo attraverso quelle che sono vere e proprie opere".
Tante e memorabili sono le immagini che il fotografo francese ha
lasciato e che formano l'orizzonte visivo e l'immagine
straordinaria di una città che in parte esiste e in parte è
forse frutto della sua fantasia. La mostra si compone di una
scelta di immagini tra le più celebri della sua produzione, in
una selezione messa a punto con i suoi eredi e l'Atelier Robert
Doisneau di Parigi.
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