Per Donatella Tesei "è arrivata,
trapassata, l'ora di dire di far capire a tutti che se c'è
qualcuno che ha distrutto la sanità umbra sono quei 50 anni
prima di noi". Lo ha detto aprendo a Perugia l'incontro di
chiusura della campagna elettorale del centrodestra con il quale
è ricandidata presidente della Regione. Presenti i leader
nazionali. "Noi siamo quelli del fare e ci mettiamo la faccia"
ha rivendicato.
"Cinque anni fa - ha ricordato Tesei - abbiamo scritto una
bella pagina per questa regione e ho avuto il consenso perché
l'Umbria aveva bisogno di cambiare. Era ferma, in ginocchio,
colpita al cuore da vicende che hanno mostrato in tutta la sua
importanza un sistema che noi volevamo cambiare e abbiamo
cambiato. C'erano le macerie del terremoto del 2016 perché non
si era cominciata per niente la ricostruzione mentre oggi ha
visto una accelerazione straordinaria".
La presidente si è poi soffermata sulla sanità, tema sul
quale si è incentrata la campagna del centrosinistra. "Quando si
va a urlare sotto agli ospedali che sono luoghi di cura e dove
c'è la sofferenza significa non avere rispetto per nessuno" ha
ha detto Tesei. "Non sia ha rispetto nemmeno - ha aggiunto - per
chi lavora in sanità e i quali hanno detto di voler portare
solidarietà. Chi parla di buona politica parla dei suoi progetti
e non strappa i programmi elettorali degli avversari. La nostra
sanità regionale è per il 98 per cento pubblica".
Tesei ha comunque spiegato di "avere la consapevolezza che
la sanità sarà la priorità dei prossimi cinque anni".
"Abbiamo rimesso in moto la regione e la sua economia" ha
detto ancora Tesei. "Abbiamo visto un rilancio straordinario
della regione - ha proseguito - e l'abbiamo vista correre. Un
rilancio straordinario. Perché se non c'è l'economia non c'è
futuro per i nostri giovani". Ha poi ricordato la legge sulla
famiglia "che con 30 milioni di euro stabili, cose vere e
concrete".
"Da 20-30 anni - ha detto Tesei - questa regione è stata
tenuta chiusa da un sistema infrastrutturale inesistente e
abbiamo lavorato su questo. Oggi abbiamo cantieri aperti e la
regione sta uscendo dall'isolamento al quale l'ha condannata la
sinistra che oggi continua a dire no a tutto. Se il progetto per
l'Umbria è andare sulle mulattiere con il somaro noi non ci
stiamo". "L'aeroporto è il secondo per crescita in Europa nel
2023 e puntiamo a un milione di passeggeri nel giro di un paio
d'anni" ha sottolineato.
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