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Cotarella, mondo del vino pronto a esplorare nuovi mercati

Cotarella, mondo del vino pronto a esplorare nuovi mercati

'Anche dealcolizzazione, servono regole' dice presidente enologi

PERUGIA, 27 novembre 2024, 12:07

Redazione ANSA

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"Il mondo del vino è chiamato a esplorare nuovi mercati, tra cui quelli che richiedono una dealcolizzazione totale o parziale del prodotto": a dirlo all'ANSA è il presidente nazionale Assoenologi, Riccardo Cotarella. Lo fa all'indomani della presentazione del nuovo decreto sul vino dealcolato presso il ministero dell'Agricoltura, alla presenza del ministro Francesco Lollobrigida e dell'intera filiera del vino. "Ci dovranno essere regole e norme molto chiare come sarà specificato nel decreto e come ha assicurato lo stesso ministro Lollobrigida che ancora una volta si è mostrato sensibile alle esigenze del vino italiano" ha aggiunto.
    "I dealcolati - sostiene Cotarella - non dovranno, in nessun modo, essere confusi con i vini tradizionali che, anzi, dovranno ancor più essere tutelati e promossi a livello nazionale e internazionale". Cotarella ha spiegato che "i mercati del vino stanno subendo una profonda trasformazione, che impone di rivedere le linee commerciali delle aziende". "Quella dei vini dealcolati - ha sottolineato - è soltanto una delle ultime tendenze emerse tra i consumatori, ma negli ultimi mesi stiamo assistendo anche ad altre scelte che inducono a pensare che qualcosa stia realmente cambiando nell'approccio al consumo di vino. Come enologi e produttori siamo chiamati ad analizzare con attenzione questi nuovi trend - ha detto ancora il presidente di Assoenologi - e dobbiamo essere anche pronti a soddisfare le richieste del mercato, ma senza snaturarci. Nella mia ormai lunga esperienza di mode e tendenze varie ne ho viste parecchie, ma alla fine ha sempre prevalso la qualità dei vini e sarà così anche questa volta".
    "Una regola che sarà valida anche per i dealcolati che potrebbero trovare mercato in quelle aree del mondo dove non si consuma vino tradizionale per varie ragioni, tra cui religiose.
    Produciamo pure vini alcol free, ma facciamolo con grande attenzione e professionalità, così da evitare da mandare sulle tavole del mondo spremute d'uva zuccherate e di pessimo gusto" ha concluso Cotarella.
   

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