Si è tenuta mercoledì a Roma la
prima riunione dell'Ufficio di presidenza di Anci nazionale alla
presenza del coordinamento dei delegati nelle diverse materie di
interesse dell'associazione. Nel corso dell'incontro, la sindaca
di Perugia Vittoria Ferdinandi è intervenuta in qualità di
responsabile nazionale sui temi delle pari opportunità,
famiglie, inclusione e pace, sottolineando quanto sia davvero
importante, non più rinviabile, avviare una nuova fase che
permetta ai Comuni, che per primi e maggiormente toccano la
pelle delle persone e hanno la possibilità di intervenire nel
modificare le azioni dei cittadini e delle cittadine, di essere
pionieri di "una rivoluzione di sguardi": "È il percorso che,
insieme al presidente Manfredi, intendiamo compiere per essere
maggiormente attrezzati a rispondere concretamente alle grandi
sfide alle quali le amministrazioni sono chiamate a dare
risposte, in un momento così segnato da fragilità sociali ed
economiche sempre più diffuse".
"Per costruire città più coese, le deleghe all'inclusione -
ha sottolineato - sono fondamentali: non si possono avere città
integre se non ci prendiamo cura per primi dei margini e degli
ultimi e per questo motivo iniziare a strutturare le risposte
sulle esigenze dei più fragili, tra i quali ci siamo anche noi
donne, segna il primo passo concreto per avere città non solo
più belle, ma soprattutto più sicure".
"Il femminicidio di Gualdo Tadino, il primo di questo nuovo
anno - ha ricordato Ferdinandi - ci ribadisce che la violenza
contro le donne non è un fatto privato, né rappresenta mai un
episodio isolato. È il risultato di un sistema fatto di
pregiudizi, sopraffazione e anche di esclusione delle donne
dalla vita pubblica. È radicata nei nostri modelli culturali e
per combatterla serve un cambiamento profondo, un ribaltamento
di prospettiva".
"L'impegno con Anci - ha aggiunto, secondo quanto riferisce
il Comune - è fondamentale per amplificare la nostra voce e
affermare insieme ad altri enti locali la necessità di disporre
di maggiori risorse anche nel contrasto alla violenza di genere,
affinché l'accesso a strumenti come ad esempio quello del
'Reddito di Libertà' venga semplificato. Inoltre, sarà
prioritario lavorare alla rete dei servizi antiviolenza, ancora
troppo disomogenea, e rafforzare i percorsi di accompagnamento
per aiutare le donne a ritrovare autonomia e dignità, sia nella
società che nel mondo del lavoro".
"Come delegata nazionale - ha concluso la prima cittadina di
Perugia - mi batterò affinché il Governo si impegni a sostenere
maggiormente i Comuni nella loro azione di supporto orientato
verso la conciliazione tra vita lavorativa e familiare,
promuovendo servizi e rendendoli maggiormente accessibili a
tutti e tutte: abbiamo il dovere di costruire politiche in
difesa dei territori, delle comunità e soprattutto delle persone
e sarà una mia priorità farlo con tutta la passione e la
determinazione che meritano".
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