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Regione, in sanità Umbria oltre 243 milioni maggiori di costi

Regione, in sanità Umbria oltre 243 milioni maggiori di costi

Da relazione su stato dei conti emerge 'deficit strutturale'

PERUGIA, 18 marzo 2025, 15:38

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ammontano a oltre 243 milioni di euro i maggiori costi operativi delle quattro Aziende sanitarie umbre (le ospedaliere di Perugia e Terni e le Usl, Umbria 1 e 2) rispetto al fondo sanitario regionale che ne garantisce la sussistenza.

Lo ha reso noto la Regione spiegando che si tratta di un "deficit strutturale" che parte dal 2020 e che, "anziché essere ripianato dopo gli anni del Covid, continua a crescere fino alla cifra record di 243 milioni e 452 mila euro maturata a fine 2024".
    Palazzo Donini ha quindi specificato che il dato emerge dalla "relazione sullo stato dei conti del sistema sanitario regionale" che la Giunta regionale, guidata da Stefania Proietti, dopo aver analizzato i bilanci delle aziende sanitarie, ha commissionato a un ente di terza parte per avere un riscontro di verifica indipendente.
    "Negli ultimi anni il sistema sanitario della Regione Umbria ha mostrato evidenti criticità nel conseguimento dell'equilibrio economico finanziario - è riportato nel documento - peraltro evidenziate dal Ministero dell'economia e delle finanze, già dal rendiconto 2021 in sede di verifica dei conti cui la Regione è sottoposta ai sensi della normativa vigente (Verbale Mef del Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti Regionali del 16 novembre 2022).
    L'assenza di qualsiasi manovra di efficientamento da parte dell'amministrazione regionale negli anni dal 2020 ad oggi ha comportato di fatto un trend in costante peggioramento dei conti.

Che è andato di pari passo con un peggioramento delle prestazioni del sistema caratterizzato da una serie di criticità che hanno riguardato sia la sua sostenibilità economica, sia un graduale peggioramento della mobilità sanitaria interregionale, con un aumento della quota di cittadini umbri che si recano presso altre regioni per usufruire di servizi sanitari (mobilità passiva) e una diminuzione di cittadini di altre regioni che vengono a farsi curare da fuori (mobilità attiva): la Regione Umbria negli ultimi cinque anni è diventata maglia nera per mobilità passiva a livello nazionale (fonte Agenas) con il 23,9% di incremento di costi dovuti a chi si reca fuori regione per curarsi".
   

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