Approvata dalla Giunta regionale
la riforma della legge regionale sul "Sistema integrato per il
mercato del lavoro, l'apprendimento permanente e la promozione
dell'occupazione. Istituzione dell'Agenzia regionale per le
politiche attive del lavoro". Per la Regione una riforma
"sostanziale volta ad implementare l'efficienza e l'efficacia
dei centri per l'impiego anche tramite una forte collaborazione
con le agenzie private".
La riforma rende inoltre Arpal Umbria - si legge in una nota
di Palazzo Donini - più indipendente e dotata di un modello di
governance "adeguato alla sua struttura, unica nel panorama
italiano, in quanto soggetto deputato alla gestione sia delle
attività in materia di formazione che di quelle relative ai
centri per l'impiego e ai servizi e politiche per il lavoro".
Numerosi gli ambiti di intervento, dal recepimento del d.lgs.
n. 276 del 2003, attuativo della Legge Biagi, all'introduzione
dell'Osservatorio regionale del lavoro, nodo regionale del
network nazionale, finalizzato a monitorare le esigenze del
mercato ed utile strumento ai fini della definizione delle
politiche formative sostenute dalla Regione. In particolare,
l'Umbria dopo 18 anni dal d.lgs. n. 276 del 2003, introduce
l'autorizzazione regionale per lo svolgimento da parte dei
privati dei servizi di intermediazione, ricollocamento, ricerca
e selezione del personale, la previsione che parte delle
assunzioni obbligatorie per le imprese (legge n. 68 del 1999)
possano essere effettuate per il tramite delle cooperative
sociali, offrendo maggiori spazi occupazionali per le numerose
persone con disabilità iscritte alle liste e che vi siano forme
di inserimento mirate per i soggetti più svantaggiati
percettori, anche mediante il ricorso alle agenzie per la
somministrazione accreditate.
Grazie a questa riforma Arpal Umbria - sottolinea ancora la
Regione - potrà stipulare convenzioni con gli organismi privati
accreditati, al fine di affiancare i centri per l'impiego in
un'ottica di sussidiarietà. Rimessa alla Giunta, poi, per
esigenze particolari, la possibilità di autorizzare i centri per
l'impiego ad avvalersi in via transitoria dei privati per
stipulare anche il Patto di servizio. È stato inoltre introdotto
il "Buono umbro per il lavoro", istituzionalizzando il modello
di erogazione dei servizi per il lavoro che coinvolge centri per
l'impiego e soggetti accreditati.
Il disegno di legge preadottato oggi dalla Giunta, nelle
prossime settimane verrà concertato dall'assessore regionale
Michele Fioroni con il partenariato socio-istituzionale ai fini
dell'approvazione finale.
Lo stesso Fioroni si è detto soddisfatto che "la riforma della
legge n. 1 del 2018 che abbiamo proposto e promosso è essenziale
strumento di efficientamento del sistema regionale di supporto
al lavoro". "Abbiamo infatti rafforzato - ha aggiunto -
l'alleanza tra pubblico e privato, consentendo in un'ottica di
sussidiarietà, una gestione del mercato del lavoro maggiormente
partecipata e condivisa e, di conseguenza, con più opportunità
di lavoro per i cittadini in cerca di occupazione. L'istituzione
dell'Osservatorio regionale per le competenze del lavoro è
tassello essenziale verso la definizione di politiche formative
mirate e rispondenti alle necessità del territorio tenuto conto
che all'Osservatorio partecipano quali stakeholders le
associazioni datoriali e sindacali. Il lavoro deve tornare ad
essere centrale nelle politiche economiche regionali, a ottobre
2019 avevamo promesso che avremmo riformato le infrastrutture
regionali del settore, così da realizzare un sistema di
collocamento multicanale, e così oggi abbiamo fatto".
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