"Un nuovo tassello verso
la ricostruzione e la rigenerazione dei territori colpiti dal
sisma. Un ulteriore passo in avanti, dopo i molteplici fatti
negli ultimi tre anni che hanno visto nei giorni scorsi, ad
esempio, partire a Castelluccio anche la ricostruzione privata,
e che riguarderà non solo la ricostruzione degli edifici, ma
coinvolgerà anche la mobilità, la digitalizzazione, la
rigenerazione urbana e il rilancio economico del territorio". Lo
ha detto la presidente della Regione, Donatella Tesei,
concludendo i lavori del convegno che si è svolto a Spoleto, al
Complesso Monumentale di San Nicolò, promosso da Regione,
Sviluppumbria e dal Commissario straordinario ricostruzione
sisma, sul tema "Ripartire oggi: opportunità di sviluppo per le
aree del sisma. Attuazione Fondo Complementare Pnrr Aree Sisma
2009-2016".
Al convegno hanno partecipato, fra gli altri, l'assessore
regionale Paola Agabiti, l'amministratore unico di
Sviluppumbria, Michela Sciurpa, Giovanni Legnini, Commissario
straordinario ricostruzione sisma e Fausto Cardella,
coordinatore legalità del Commissario straordinario. I lavori
sono stati coordinati dal giornalista de Il Messaggero, Italo
Carmignani. Obiettivo dell'incontro - è detto in un comunicato
della Regione - era quello di presentare alle imprese e alle
istituzioni del territorio le opportunità di sviluppo offerte
dall'attuazione del Fondo Complementare Pnrr Aree Sisma
2009-2016, la cui importanza è stata richiamata dalla stessa
presidente della Regione: "All'accelerazione della ricostruzione
materiale si affianca, dunque, il successo di avere ottenuto
questo Fondo speciale nel Pnrr al fine di una vera e propria
rinascita dell'intero tessuto sociale. Una sfida che ci vede
tutti coinvolti - ha concluso la Presidente - che dovrà portare
ad utilizzare al meglio le enormi potenzialità che questi
territori hanno".
Nel corso dei lavori, è stato sottolineato che il Fondo è dotato
di risorse per 1,78 miliardi di euro ed è articolato in due
macromisure.
La macromisura A, "Città e paesi sicuri, sostenibili e
connessi", che assegna 1 miliardo e 80 milioni di euro a
investimenti infrastrutturali e di rigenerazione territoriale, e
più in particolare si occupa di innovazione digitale,
finanziamento di comunità energetiche, recupero e
rifunzionalizzazione di edifici pubblici, produzione di energia
e calore da fonti rinnovabili, rigenerazione urbana e
territoriale, infrastrutture e mobilità.
La macromisura B, "Rilancio economico e sociale", ha risorse
complessive di 700 milioni di euro che finanziano per gran parte
misure per la nascita di nuove imprese, per il turismo, la
cultura, lo sport e l'inclusione, per la valorizzazione
ambientale, l'economia circolare e il ciclo delle macerie oltre
che la prima rete integrata per l'innovazione e la ricerca che
coinvolge tutte le Università delle quattro Regioni (Umbria,
Marche, Abruzzo e Lazio) e i principali Istituti di ricerca.
In Umbria è previsto il Centro per la digitalizzazione,
valorizzazione, conservazione e fruizione dei beni culturali e
ambientali. Mentre per la maggior parte dei progetti della
misura A è già partito l'iter per la progettazione e
realizzazione, e sono stati assegnati i Codici unici di progetto
(Cup), la gran parte delle misure B, tranne la rete dei centri
di ricerca, è pensata per articolarsi in bandi. I primi due, per
un valore di 180 milioni di euro, sono al vaglio della
Commissione europea per le valutazioni che riguardano
l'intensità degli aiuti di Stato previsti a favore delle
imprese, e dovrebbero essere pubblicati entro il mese di maggio.
Le risorse di questi primi bandi sono destinate ai Contratti di
sviluppo di carattere industriale, delle attività turistiche o
per la tutela ambientale nelle aree colpite dal sisma, compresi
investimenti per il riuso delle macerie in un'ottica di economia
circolare.
Il Commissario Legnini ha affermato che "con il Piano nazionale
complementare sisma, alla ricostruzione fisica del patrimonio
edilizio e infrastrutturale, si aggiunge una vera e propria
strategia di rigenerazione e sviluppo dei territori
dell'Appennino centrale colpiti dai terremoti del 2009 e 2016 e
dalla crisi legata alla pandemia. I programmi varati dalla
Cabina di coordinamento integrata, dove sono rappresentati il
Governo centrale, le Regioni e i Comuni, sono ambiziosi e
riguardano infrastrutturazione digitale, ferroviaria e stradale,
la rigenerazione urbana e le strutture turistiche, il sostegno
agli investimenti produttivi e all'imprenditorialità diffusa. Si
tratta - ha detto - di un Piano con il quale i territori del
Centro Italia potranno invertire la tendenza all'abbandono e
allo spopolamento che preesisteva ai terremoti".
L'Assessore regionale alla Programmazione Europea, Turismo e
Cultura ha richiamato le notevoli risorse previste dal Fondo
Complementare del PNRR e dedicate alle Aree Sisma 2009 e 2016
(oltre 1 miliardo e 700 milioni di euro) che "ci offrono
l'occasione per attivare e coordinare una serie ben dettagliata
di interventi, finalizzati a dare uno slancio supplementare ai
territori interessati, coinvolgendo il tessuto produttivo, le
attività economiche e sociali e generando un ambiente fertile ed
attrattivo che dia la possibilità a quest'area di avere nuove
opportunità che vadano oltre la mera ricostruzione
dell'edificato e delle infrastrutture esistenti prima degli
eventi sismici".
Secondo l'Assessore regionale, "si tratterà di azioni da
indirizzare, da un lato - per un valore di 1 miliardo e 80
milioni di euro - verso opere pubbliche aventi riguardo alla
ricostruzione, alla digitalizzazione, all'efficientamento
energetico, alla mobilità ed alla rigenerazione urbana;
dall'altro saranno disponibili risorse per 700 milioni di euro
relative a interventi destinati al rilancio economico e sociale
del territorio, al fine di promuovere e sostenere investimenti
in grado di far emergere e rafforzare le potenzialità economiche
dei comuni colpiti dal sisma".
"Abbiamo il fondamentale dovere, come ente pubblico e come
amministratori, di ricostruire un tessuto produttivo e sociale
che ha in sé le potenzialità e le eccellenze per risorgere a
nuova vita, che ha le capacità e il know how per affrontare le
sfide più difficili - ha concluso l'assessore - sia in tema di
ricerca, che in tema di innovazione, che in tema di
ricollocazione su mercati più vasti".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA