La Giunta regionale dell'Umbria,
riunita questa mattina in seduta straordinaria, su proposta
dell'assessore alla Protezione civile, Enrico Melasecche, ha
deliberato prime disposizioni per portare aiuto alla popolazione
dell'Alto Chiascio maggiormente colpita da una serie di eventi
meteorologici di eccezionale intensità a partire dal primo
pomeriggio di giovedì 15 settembre. A tale scopo, nelle more
dell'eventuale dichiarazione dello stato di emergenza nazionale,
è stato stabilito di destinare - anticipando fondi del bilancio
regionale - contributi a ristoro delle spese sostenute per
procedere al ripristino dello stato di normalità ai Comuni di
Scheggia e Pascelupo, Pietralunga, Costacciaro, Gubbio e
Montone.
Le somme saranno erogate "a seguito di formale richiesta e
quantificazione, quantificando la somma assegnata a ciascun
Comune in relazione alle disponibilità di bilancio tenuto conto
di precedenti richieste pervenute in relazione ad altre
emergenze". Con successivi atti verranno assegnati i
finanziamenti richiesti dai cinque Comuni, nonché da eventuali
altri, colpiti da tali eventi, che ne faranno richiesta.
Sono stati segnalati movimenti franosi, esondazioni di corsi
d'acqua con conseguenti allagamenti, gravi danneggiamenti alle
infrastrutture viarie e ad edifici pubblici e privati, alle
opere di difesa idraulica, alla rete dei servizi essenziali,
alle attività economiche e produttive, caduta di alberi di alto
fusto con pericolo per la pubblica e privata incolumità.
Una situazione di forte criticità per la quale la Giunta
regionale ha dichiarato che "vi sono le condizioni per una
richiesta dello stato di emergenza nazionale".
Sono tuttora in corso i sopralluoghi per la verifica e la
quantificazione esatta dei danni, mentre il servizio regionale
Protezione civile ed emergenze, d'intesa con il servizio Rischio
idrogeologico, idraulico e sismico-Difesa del suolo, sta
predisponendo la relazione complessiva nella quale vengono
riportati i dati caratteristici dell'evento e il perimetro delle
aree umbre maggiormente colpite, con una prima stima sommaria
dei danni subiti.
Il Servizio regionale competente è stato incaricato di
attivare delle somme urgenze per il ripristino delle condizioni
di sicurezza nel reticolo idrografico e la corretta regimazione
dei corsi d'acqua. Dalla ricognizione, per quanto possibile, del
reticolo idraulico, con particolare attenzione ai sette torrenti
che manifestavano immediate criticità a un tratto interessato
del fiume Tevere, è stata infatti rilevata una situazione di
estrema gravità dei corsi: Torrente Carpinella (attualmente
quasi completamente ostruito) per una lunghezza di 19
chilometri, Torrente Carpina (gravi ostruzioni a tratti) per una
lunghezza di 28 chilometri; Torrente Assino (presenti frequenti
ostruzioni) per una lunghezza di 24 chilometri. Complessivamente
si ipotizza di dover intervenire su una lunghezza di corsi
d'acqua pari a circa 100 chilometri. Per far fronte comunque
alle prime immediate necessità, il Servizio Rischio
idrogeologico, idraulico e sismico ha già attivato alcuni
interventi di somma urgenza affidati all'Agenzia forestale
regionale (Afor).
La Giunta regionale ha preso atto delle note pervenute da
parte dei Comuni di Scheggia e Pascelupo, Pietralunga,
Costacciaro, Gubbio e Montone con le quali è stato richiesto il
riconoscimento dello stato di calamità naturale per i danni
causati degli eventi atmosferici avversi e/o il riconoscimento
di contributi a ristoro delle spese che tali Comuni hanno
sostenuto e dovranno sostenere per farvi fronte. I contributi
per i primi interventi emergenziali verranno finanziati con
fondi del bilancio regionale, esercizio finanziario 2022, con
riserva di ristoro sulle somme che il Governo stanzierà con la
dichiarazione di stato di emergenza nazionale.
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