Uno studio mostra gli effetti
positivi del vaccino anti-Sars-Cov-2 in pazienti affetti da
leucemia linfatica cronica: è stato realizzato grazie alla
sinergia di diversi team di ricerca del dipartimento di Medicina
e Chirurgia dell'Università degli studi di Perugia guidati dal
professore Paolo Sportoletti, e dalle professoresse Antonella
Mencacci, Francesca Fallarino ed Emanuela Rosati. Il contributo
di Daniele Sorcini e Filomena De Falco - sottolinea l'ateneo -
ha consentito di pubblicare i risultati del lavoro sulla
prestigiosa rivista scientifica internazionale British Journal
of Haematology.
I dati pubblicati hanno significative ricadute per la salute
pubblica poiché consentono di capire meglio i meccanismi di
funzionamento del vaccino contro il Covid-19 e di dimostrare
l'efficacia nella protezione da forme gravi o morte anche in una
popolazione immunodepressa affetta da leucemia linfatica
cronica.
La leucemia linfatica cronica è un tumore del sangue che espone
i pazienti ad un più elevato rischio infettivo e conseguenze
gravi in caso di Covid-19. La spiegazione biologica non è
completamente nota ma si può ipotizzare che il virus riesca a
fare più danni in soggetti "fragili" che hanno un sistema
immunitario di difesa indebolito dal tumore stesso o dalla
terapia anti-leucemica.
Dopo l'introduzione dei vaccini a mRNA - sottolinea ancora
l'Università degli studi di Perugia in una sua nota - si è
assistito ad una significativa riduzione dell'incidenza di
ospedalizzazione e mortalità sia nella popolazione generale che,
sorprendentemente, in pazienti con tumori ematologici come la
leucemia linfatica cronica.
Lo studio ha cercato di rispondere alla domanda su come il
vaccino anti-Sars-Cov-2 possa proteggere una specifica
popolazione di malati di tumore del sangue in cui il sistema
immunitario è fortemente compromesso. L'efficacia della risposta
immunitaria ad un vaccino viene generalmente valutata con la
determinazione della quantità di anticorpi, che rappresentano le
armi utilizzate dall'organismo per la difesa contro i virus.
L'analisi di pazienti vaccinati seguiti presso l'Ematologia
di Perugia ha mostrato una ridotta capacità di produrre
anticorpi nei soggetti con leucemia linfatica cronica rispetto
ai dati sulla popolazione sana. Tuttavia, negli stessi pazienti,
la somministrazione del vaccino è in grado di stimolare la
crescita di Linfociti T, cellule altamente specializzate del
sistema immunitario responsabili del riconoscimento e
dell'eliminazione delle cellule infettate dal virus Sars-Cov-2.
Lo studio dimostra che questa risposta immunitaria non viene
indebolita dalle terapie "intelligenti" contro la leucemia, che
in alcuni casi sembrano invece aiutare i linfociti T in una
risposta più efficace contro il virus.
La conseguenza di questi effetti biologici del vaccino è
stata documentata nello studio da evidenti benefici sul piano
clinico. Infatti, la necessità di ricovero ospedaliero di
pazienti con leucemia linfatica cronica in corso di infezione da
Sars-Cov-2 si è dimezzata e la mortalità da Covid-19 è scesa dal
57% al 7,7% rispetto al periodo in cui i vaccini non erano
disponibili.
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