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Consegnati primi marchi "Umbria no slot"

Consegnati primi marchi "Umbria no slot"

Voluti dalla Regione per esercizi commerciali senza slot machine

PERUGIA, 01 aprile 2019, 13:40

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sono stati consegnati, in alcuni comuni umbri capofila di Zona sociale, i primi marchi "Umbria No Slot", voluti dalla Regione Umbria per esercizi commerciali e centri aggregativi liberi da apparecchi per il gioco d'azzardo.
    A Narni la cerimonia è stata presieduta dall'assessore regionale alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini, che ha assegnato lo speciale logo ad alcuni locali che hanno scelto di non installare o di rimuovere slot machine e altre tipologie di gioco d'azzardo, insieme al sindaco della città e presidente di Anci Umbria, Francesco De Rebotti.
    "È motivo di orgoglio - ha evidenziato Barberini - sapere che in Umbria ci sono tanti operatori commerciali che rinunciano a introiti importanti per dare un segnale chiaro contro la ludopatia e contribuire a sensibilizzare la popolazione, rispetto ai rischi legati al gioco d'azzardo, che molto spesso diventa patologico".
    "Significativa, a tale proposito - ha continuato Barberini - la testimonianza di uno storico commerciante di Narni, che ha riferito di aver rimosso le slot dal suo bar perché non riusciva a sopportare il fatto che decine e decine di persone di ogni età e classe sociale, ma soprattutto anziani e persone con disagio economico, si rovinassero la vita con il gioco d'azzardo".
    "Il marchio 'Umbria No Slot' - ha spiegato Barberini - è stato realizzato nell'ambito della campagna di comunicazione regionale per la prevenzione e il contrasto del gioco d'azzardo. L'idea è quella di promuovere una cultura tesa alla limitazione di un fenomeno sempre più diffuso e trasversale, che rischia di diventare patologico con conseguenze pesanti sul piano sociale e sanitario. Per comprenderne l'entità, basta una semplice comparazione: in un anno, solo nel gioco fisico come slot machine, gratta e vinci, scommesse e simili, in Umbria sono stati bruciati 1 miliardo e 77 milioni di euro, una cifra molto simile a quella del Fondo sanitario regionale, che ammonta a circa 1 miliardo e 650 milioni di euro per garantire servizi sanitari e assistenza a tutti i cittadini umbri".
    Per contrastare il gioco d'azzardo patologico, la Regione Umbria ha promosso diverse iniziative tra cui l'apertura di tre Centri specifici per il trattamento sociosanitario dei giocatori patologici a Perugia, Foligno e Terni ed è in corso di attivazione una quarta realtà a Città di Castello. È stato anche attivato numero verde regionale (800 410 902), per informazioni e richieste di aiuto, sono state promosse azioni mirate a contenere e regolamentare l'offerta, realizzati corsi di formazione obbligatoria per addetti alle sale da gioco, attivate iniziative per sensibilizzare i cittadini sui rischi legati al gioco d'azzardo, tra cui una campagna di comunicazione regionale, che appunto include il marchio "Umbria No Slot".
   
   

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