Sono stati consegnati, in alcuni
comuni umbri capofila di Zona sociale, i primi marchi "Umbria No
Slot", voluti dalla Regione Umbria per esercizi commerciali e
centri aggregativi liberi da apparecchi per il gioco d'azzardo.
A Narni la cerimonia è stata presieduta dall'assessore regionale
alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini,
che ha assegnato lo speciale logo ad alcuni locali che hanno
scelto di non installare o di rimuovere slot machine e altre
tipologie di gioco d'azzardo, insieme al sindaco della città e
presidente di Anci Umbria, Francesco De Rebotti.
"È motivo di orgoglio - ha evidenziato Barberini - sapere che in
Umbria ci sono tanti operatori commerciali che rinunciano a
introiti importanti per dare un segnale chiaro contro la
ludopatia e contribuire a sensibilizzare la popolazione,
rispetto ai rischi legati al gioco d'azzardo, che molto spesso
diventa patologico".
"Significativa, a tale proposito - ha continuato Barberini - la
testimonianza di uno storico commerciante di Narni, che ha
riferito di aver rimosso le slot dal suo bar perché non riusciva
a sopportare il fatto che decine e decine di persone di ogni età
e classe sociale, ma soprattutto anziani e persone con disagio
economico, si rovinassero la vita con il gioco d'azzardo".
"Il marchio 'Umbria No Slot' - ha spiegato Barberini - è stato
realizzato nell'ambito della campagna di comunicazione regionale
per la prevenzione e il contrasto del gioco d'azzardo. L'idea è
quella di promuovere una cultura tesa alla limitazione di un
fenomeno sempre più diffuso e trasversale, che rischia di
diventare patologico con conseguenze pesanti sul piano sociale e
sanitario. Per comprenderne l'entità, basta una semplice
comparazione: in un anno, solo nel gioco fisico come slot
machine, gratta e vinci, scommesse e simili, in Umbria sono
stati bruciati 1 miliardo e 77 milioni di euro, una cifra molto
simile a quella del Fondo sanitario regionale, che ammonta a
circa 1 miliardo e 650 milioni di euro per garantire servizi
sanitari e assistenza a tutti i cittadini umbri".
Per contrastare il gioco d'azzardo patologico, la Regione Umbria
ha promosso diverse iniziative tra cui l'apertura di tre Centri
specifici per il trattamento sociosanitario dei giocatori
patologici a Perugia, Foligno e Terni ed è in corso di
attivazione una quarta realtà a Città di Castello. È stato anche
attivato numero verde regionale (800 410 902), per informazioni
e richieste di aiuto, sono state promosse azioni mirate a
contenere e regolamentare l'offerta, realizzati corsi di
formazione obbligatoria per addetti alle sale da gioco, attivate
iniziative per sensibilizzare i cittadini sui rischi legati al
gioco d'azzardo, tra cui una campagna di comunicazione
regionale, che appunto include il marchio "Umbria No Slot".
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