Non è uno svantaggio fisico che può misurare la capacità di "andare per mare": lo testimonia Marco Rossato, skipper e istruttore di vela da oltre 15 anni, che gira l'Italia per visitare strutture sanitarie di Unità Spinale e dimostrare "che la disabilità non è di pregiudizio per attività sportive anche assai complesse come la vela". "In quindici anni - ha detto, oggi, a Perugia - ho tenuto a battesimo oltre 400 persone, che amano il mare quanto me, che quindici giorni dopo l'incidente già chiedevo a medici e infermieri quando sarei tornato a casa per cominciare una nuova vita".
All'evento Sail for all "un viaggio per mare dove non esistono barriere" che si è svolto nella palestra dell'Unità Spinale del S. Maria della Misericordia, erano presenti il rettore dell'Università di Perugia Franco Moriconi, l'assessore ai Servizi sociali del Comune di Perugia Edy Cicchi e il commissario straordinario dell'azienda ospedaliera Antonio Onnis, introdotti dalla responsabile della struttura Maria Cristina Pagliacci.
A raccogliere la testimonianza di Rossato - riferisce una nota dell'azienda ospedaliera - c'erano gli ex-pazienti dell'Unità Spinale, alcuni dei quali parteciperanno al secondo appuntamento della manifestazione in programma domenica 8 settembre a Livorno, dove sarà svolta una dimostrazione pratica nelle varie discipline: vela, barca a motore e surf.
"scenderanno in acqua quattro ex pazienti - anticipa la dottoressa Pagliacci - Massimiliano e Luisa, che sono al debutto assoluto nell'attività velica, Valter e Luca invece hanno già sperimentato questa disciplina sportiva".
Il rettore Moriconi ha sottolineato la vicinanza alle persone con disabilità e ribadito l'impegno dell'Università a favorirne l'accoglienza, nonostante la vetustà degli edifici dello Studium. Il commissario Onnis si è soffermato sull'importanza da dare ad un cambiamento culturale da proporre nella gestione dell'assistenza: "Ci piace tutto ciò che favorisce l'unione tra ospedale e città, sia se si tratti di eventi musicali o di attività sportive o manifestazioni culturali e tutto ciò che rende 'vivace' la vita in luoghi di cura".
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