Va a Dado Moroni il premio che la
Fondazione Perugia promuove nell'ambito di Umbria Jazz.
Una collaborazione naturale tra due realtà che pur nascendo e
avendo il loro centro vitale nel territorio hanno assunto negli
anni una rilevanza ed un prestigio che travalica i confini
regionali. Nell'ambito di questo impegno la Fondazione, che
quest'anno festeggia il suo trentesimo, ogni anno consegna un
premio a musicisti che hanno portato e tenuto alto il nome
dell'Italia e dell'Umbria nel mondo, facendosi ambasciatori di
un modo di essere e vivere la cultura che è nel Dna del Paese.
Negli anni passati sono stati premiati grandi nomi del
panorama musicale che hanno fatto, e stanno facendo, la storia e
la fortuna di Umbria Jazz: Enrico Rava, Renato Sellani, Giovanni
Tommaso, Stefano Bollani, Francesco Cafiso, Roberta Gambarini,
Franco D'Andrea, I Solisti di Perugia, Danilo Rea, Enzo
Pietropaoli, Giovanni Guidi, Fabrizio Bosso, Rita Marcotulli,
Paolo Fresu, Rosario Giuliani.
Dado Moroni è considerato uno dei pianisti jazz italiani più
apprezzati e richiesti, ed è anche uno dei più internazionali.
Ha voluto fare una importante esperienza artistica decidendo di
trasferirsi in America dove i grandi del jazz hanno riconosciuto
il suo talento e gli storici club di New York gli hanno aperto
le porte. Ray Brown in un disco dedicato ai pianisti (Some of my
best friends are piano players) incontrava cinque grandi
solisti, tra cui Oscar Peterson e Ahmad Jamal ed uno di questi,
l'unico non americano, era Dado Moroni.
Entrato nel mondo del jazz nelle vesti di enfant prodige per via
di un talento precoce, Moroni ha costruito una carriera
costellata da molte collaborazioni importanti. Tra gli altri ha
suonato con: Ron Carter, Chet Baker, Dizzy Gillespie, Freddie
Hubbard e Tom Harrell, con il quale ha inciso "Humanity" in duo
e "The cube". Anche a Umbria Jazz è stato ascoltato con
personaggi come Alvin Queen e lo stesso Harrell.
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