"Il sindaco non può abdicare al
proprio ruolo di responsabile della salute dei propri cittadini
e quindi di indirizzo e di controllo sulla qualità dei servizi
sanitari che vengono offerti. Per troppi anni la voce del Comune
di Perugia non si è fatta sentire mentre la sanità pubblica
veniva smantellata. Mentre l'azienda ospedaliera di Perugia
veniva depotenziata e il numero delle persone che rinunciano
alle cure continua ad aumentare drammaticamente. Per questo
oggi abbiamo dedicato una intera giornata alla visita di alcuni
servizi sanitari del territorio": così la candidata sindaca di
Perugia del centrosinistra e civici, Vittoria Ferdinandi.
"La ricchezza maggiore che le nostre strutture sanitarie
continuano a offrire - osserva Ferdinandi in una sua nota - è
quella degli operatori, che continuano ad avere un'attenzione,
una cura, una dedizione e un livello motivazionale nell'offrire
risposte ai nostri cittadini e alle nostre cittadine che è
veramente encomiabile. E lo è se pensiamo alle strutture
all'interno delle quali sono portati a lavorare, in cui sono
continuamente sotto organico, dove mancano le attrezzature, i
mezzi e gli strumenti per metterli nelle condizioni di poter
lavorare bene".
"Durante i sopralluoghi abbiamo riscontrato una fortissima
carenza di personale, che provoca conseguenze pesanti. Dove le
persone vanno in pensione e non vengono fatte nuove assunzioni,
questo determina un indebolimento fortissimo delle nostre
strutture sanitarie, con le conseguenze che tutti e tutte
conosciamo. Come l'allungarsi delle liste d'attesa e
l'impossibilità per i cittadini di avere risposte territoriali e
di prossimità ai propri bisogni di cura".
"La difficoltà su questi argomenti è testimoniata dalle
condizioni del Centro di salute. Una struttura - spiega
Ferdinandi - degradata da un punto di vista strutturale, in cui
non c'è possibilità di accesso per le persone disabili. Un
centro che anche da un punto di vista strutturale mostra
tantissime faglie e tantissime fragilità. Nei corridoi solo
cartelli che dicevano di ambulatori chiusi e di servizi
tagliati. Uno tra tutti quello del consultorio, il consultorio
di via XIV settembre non esiste più. E noi con determinazione
continueremo a dire che bisogna investire su un modello di
medicina territoriale di prossimità. Strutture fondamentali e
strategiche come quelle dei consultori devono tornare a svolgere
un ruolo centrale all'interno della nostra città. Per questo ci
batteremo affinché Perugia torni ad avere quelli che per leggere
dovrebbero essere 9 consultori, e che tornino soprattutto ad
esserci anche all'interno del cuore della città".
"Attraverso l'osservatorio sulla qualità delle prestazioni
sanitarie, che abbiamo in animo di realizzare a livello comunale
- conclude Ferdinandi - e una consulta sulla sanità che avrà il
compito di coinvolgere gli operatori e le loro organizzazioni di
rappresentanza, vogliamo che farsi curare all'interno del
sistema pubblico torni ad essere un diritto e non più un
privilegio".
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