Il movimento autonomista dell'Union valdotaine progressiste invita a votare no al referendum sulla riforma costituzionale. La posizione è stata votata dal Conseil des communautés.
La forza politica, alleata del Pd, dell'Uv e della Stella alpina all'interno della maggioranza regionale, definisce "centralista" il nuovo assetto istituzionale ed esprime "preoccupazione" riguardo al principio dell'intesa che dovrebbe tutelare la Valle d'Aosta nel processo di modifica dello statuto speciale: "L'incertezza delle procedure che regolamentano la sua applicazione, la natura della sua durata così come i margini della nostra azione per la revisione dello Statuto, considerata la radicale riduzione dell'autonomia delle altre Regioni, la clausola di supremazia e un Senato malevolo nei nostri confronti rendono questa intesa indefinita nella sua validità e debole nella sua efficacia".
"Il nostro è un no Progressista, slegato da dinamiche politiche strumentali, - spiega Luigi Bertschy, presidente dell'Uvp - ampiamente motivato nel documento approvato in cui segnaliamo in particolare la mancanza di una visione federalista ed autonomista dello Stato".
Nell'analisi condotta dagli organismi dell'Uvp si evidenzia, tra l'altro, che "la nuova ripartizione delle competenze tra lo Stato e la Regione e l'introduzione della clausola di supremazia indebolendo fortemente la forma dello stato su base regionale trasformano le Regioni in organismi senza una autonomia reale e privi di garanzie che assicurino poteri e responsabilità sul piano finanziario e fiscale".
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