"Credo che in questi anni su di me
la giustizia si sia accanita, non faccio vittimismo ma credo che
sia veramente esagerato". Lo ha detto ai giornalisti l'assessore
al Bilancio Ego Perron, dopo la condanna a tre anni di
reclusione per induzione indebita. Una sentenza "per me molto
dura, che considero profondamente ingiusta", ha spiegato. "Sono
sempre stato una persona onesta - ha sottolineato - ma
francamente mi pare di incorrere e di aver incorso in questi
anni in un eccessivo accanimento giudiziario". Per cui
"valuteremo il da farsi, certo è che opererò per far valere fino
alla fine le mie ragioni".
"In quei locali la banca non è mai entrata, quindi ritengo di
aver agito sempre nel rispetto della legge e non violando mai le
mie funzioni da assessore. Però la sentenza è diversa, dovremo
conoscere a fondo le motivazioni". Inoltre "ricordo che le
intercettazioni, o gran parte di queste, erano state stralciate,
quindi inutilizzabili. Quindi la sentenza maggiormente mi coglie
impreparato e mi sorprende". Però, ha aggiunto l'assessore, "la
giustizia fa il suo corso e di questo bisogna tener conto.
Ripeto sono profondamente amareggiato perché sono stati per me
anche tre anni di travaglio mediatico che si concludono in un
certo modo che non mi aspettavo. Di questo molto serenamente
prenderò atto".
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