Il giudice monocratico del tribunale di Aosta Marco Tornatore ha assolto Aurelio Giulio Jacquemod, 70 anni, allevatore di La Thuile, Patrick Jacquemod (30) e Tania Jacquemod (27), accusati a vario titolo di frode in commercio, falso ideologico e violazione della disciplina igienica della produzione di alimenti. Disposto inoltre il dissequestro di 500 forme di Fontina (pari a 40-50 mila euro di fatturato secondo la difesa).
L'accusa aveva chiesto rispettivamente 9, 6 e 2 mesi di reclusione. Nell'estate 2017 il Corpo forestale aveva sequestrato i formaggi prodotti in due alpeggi di La Thuile, "casere sconosciute all'Usl, privi di registrazione o riconoscimento, non idonei da un punto di vista igienico sanitario", in base alle indagini. Ma "il disciplinare prevede che le forme possano essere conservate anche in casolari di montagna, che per forza di cose non hanno la sterilità del magazzino di una grande azienda", ha detto l'avvocato Jacques Fosson, difensore insieme a Massimiliano Sciulli.
"Viene contestata la conservazione delle forme in un bagno, che però è tale solo dal punto di vista catastale, non sono presenti sanitari", ha aggiunto Fosson. Anche le contestazioni relative all'uso dell'acqua nell'alpeggio a 2.500 metri non sono fondate secondo la difesa, "perché non viene usata per produrre le Fontina". Fino ad oggi le forme sequestrate erano conservate dal consorzio.
In base alle indagini le forme sarebbero state identificate "in modo fraudolento mediante apposizione degli elementi di tracciabilità previsti dal disciplinare di produzione della fontina per poi immetterli nel circuito filiera Dop Fontina". L'allevatore "si fidava di chi veniva a fare i controlli, che non muoveva obiezioni", ha spiegato l'avvocato.(
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