Dopo 15 anni trascorsi a fotografare le guerre del mondo, il fotoreporter aostano Ugo Lucio Borga 'torna a casa' e raccoglie in una mostra 120 scatti in bianco e nero realizzati durante i suoi numerosi reportage dalla Siria all'Iraq, dall'Ucraina al Bangladesh. L'esposizione 'Ugo Lucio Borga. Collateral damages', inaugurata oggi al Museo Archeologico regionale di Aosta dall'assessore alla cultura Paolo Sammaritani, resterà aperta sino a domenica 31 marzo 2019.
In questo progetto fotografico Borga focalizza la sua attenzione sulle vittime civili, documentando e testimoniando l'assoluta drammaticità delle guerre del terzo millennio. "Mai avrei immaginato nella mia vita di trovare nel mio paese, nella mia terra, gli stessi segni, gli stessi atti, gli stessi messaggi di intolleranza e di violenza che sempre hanno preceduto lo scoppio delle guerre di cui sono stato e sono testimone, diffusi da persone che non hanno mai conosciuto un solo giorno di fame, che non sono mai dovuti scappare dalla violenza che evocano, che non sono mai stati torturati, gettati in una prigione per le loro idee, che non hanno mai vissuto un giorno di guerra", ha spiegato Borga durante l'inaugurazione della mostra. Ed ha lanciato un appello al Governo, alle istituzioni e alle autorità di "impedire la diffusione di qualsiasi forma di messaggio orientato all'odio, alla violenza, alla discriminazione sociale, razziale e religiosa prima che sia troppo tardi". L'esposizione è curata da Daria Jorioz e accompagnata da un testo critico di Marco Maggi. E' aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18. Chiusa il lunedì.
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