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Concorso ginecologia,interdetto primario

Concorso ginecologia,interdetto primario

Con Livio Leo indagato un 2/o commissario e quattro candidati

AOSTA, 29 ottobre 2018, 12:00

Redazione ANSA

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Il tribunale del Riesame di Torino ha sospeso dalle sue funzioni per sei mesi Livio Leo, primario di Ostetricia e Ginecologia all'ospedale Beauregard di Aosta, nell'ambito dell'inchiesta per rivelazione di segreto d'ufficio e per abuso d'ufficio sul concorso di Ginecologia promosso dall'Usl della Valle d'Aosta. E' stato accolto il ricorso del pm Luca Ceccanti contro la decisione del giudice di Aosta Paolo De Paola, che aveva rigettato la richiesta di interdittiva ritenendo insussistenti i gravi indizi di reato.

L'efficacia della misura è subordinata al ricorso in Cassazione, quindi Leo al momento resta primario. Intanto la procura ha chiuso le indagini: con Leo, che era presidente della commissione, sono indagati un altro commissario, Enrico Negrone, di 59 anni, che lavora in Piemonte, e quattro candidati che avevano superato la prima prova scritta, poi annullata dall'azienda sanitaria.

L'ipotesi di abuso d'ufficio riguarda la presunta violazione della legge in merito alla tipologia di prova scelta, che sarebbe dovuta consistere in una serie di quesiti a risposta aperta e non in un test con 50 domande a risposta multipla.
La rivelazione di segreto d'ufficio riguarda l'ipotesi che le domande siano arrivate prima della prova ai quattro candidati - provenienti perlopiù da fuori valle - e che avevano realizzato punteggi attorno a 27/30. Non avevano superato invece il test due medici che lavoravano da tempo all'ospedale Beauregard.
Leo era stato nominato presidente della commissione giudicatrice il 31 ottobre 2017. La prima prova scritta e la graduatoria del 9 marzo 2018 erano state annullate il 20 aprile scorso dal commissario dell'Usl della Valle d'Aosta, Angelo Michele Pescarmona, dopo un parere pro veritate chiesto all'avvocato Paolo Sammaritani. La decisione del tribunale del Riesame di Torino è del 22 ottobre.
L'inchiesta è nata da un esposto del consigliere regionale Emily Rini ed è stata condotta dal gruppo Aosta della guardia di finanza.

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