Hanno riguardato principalmente le circostanze e i contenuti di un incontro della scorsa settimana sul Casinò di Saint-Vincent tra esponenti politici e il commercialista Corrado Ferriani le testimonianze dei cinque consiglieri regionali, sentiti oggi dal pm Luca Ceccanti e dalla guardia di finanza come persone informate sui fatti.
Le deposizioni hanno affrontato anche altre questioni concernenti le recenti gestioni della casa da gioco e l'orientamento che la nuova maggioranza intende assumere nella delicata vicenda della crisi aziendale.
L'ultimo ad essere sentito è stato l'assessore regionale Luigi Berstchy. Prima di lui Augusto Rollandin, Stefano Aggravi, il presidente della Regione Antonio Fosson e l'assessore Albert Chatrian. Per il momento le convocazioni della procura sono terminate. Gli approfondimenti di oggi si sono concentrati sulla riunione avvenuta in Regione venerdì scorso, tre giorni prima che la giunta Spelgatti fosse sfiduciata. All'incontro, oltre a Ferriani e ai politici sentiti oggi, aveva partecipato anche Leonardo La Torre.
Sul tavolo della procura sono due i fascicoli aperti concernenti la casa da gioco: il primo riguarda la procedura di fallimento della Casino' de la Vallee spa. C'è poi un'inchiesta sui rapporti tra la Casinò de la Vallée e la società De Vere, principale fornitrice della casa da gioco ai tempi della gestione dell'amministratore unico Giulio Di Matteo.
Quest'ultimo procedimento era scaturito da un esposto dell'ex assessore Aggravi. Entrambe le indagini sono condotte dai militari del Gruppo Aosta della guardia di finanza, gli stessi con cui oggi il sostituto procuratore ha ascoltato i cinque politici.
Nel biennio 2017-2018, scrive la procura nella richiesta di fallimento del 7 novembre scorso, si è verificata una emorragia di denaro dalla casa da gioco. Si tratta di 3 milioni 593 mila 226 euro destinati a consulenti, società e professionisti esterni, di cui 2 milioni e 60 mila euro alla De Vere concept srl, società nata nell'ottobre 2017 e che, dal gennaio 2018, si occupa di co-marketing e tornei di poker per il Casinò di Saint-Vincent. Gli incarichi di consulenza - per gli inquirenti - avrebbero potuto essere svolti dai numerosi dipendenti della casa da gioco.
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