La Digos della questura Aosta, su decreto della procura, ha posto sotto sequestro due cancelli di accesso a un immobile privato a Saint-Vincent (Aosta). Su entrambi - uno di accesso solo pedonale, l'altro anche veicolare - è raffigurata un'aquila, secondo gli inquirenti molto simile a quella del Terzo Reich. Sul secondo cancello, ai lati dell'aquila, sono inoltre rappresentati due triangoli, uno con il vertice rivolto verso il basso e l'altro con il vertice verso l'alto. Sono stati coperti nei mesi scorsi, dopo l'avvio delle indagini e, sempre secondo la procura, sono simboli che erano usati per marchiare i prigionieri internati nei campi di concentramento. Il pm Francesco Pizzato procede contro il proprietario, Fabrizio Fournier, di 54 anni, per il reato di Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa, sostenendo che l'esposizione su una pubblica via di simboli che richiamano il nazismo sia una istigazione a commettere reati per motivi di carattere razziale.
All'uomo sono stati sequestrati il cellulare e altri supporti informatici. Durante le perquisizioni dell'immobile sono stati trovati anche libri e scritti che gli investigatori ritengono essere di carattere nazista. In una parte comune dell'edificio è stata rinvenuta, in rilievo su un soffitto, una svastica, anche questa coperta come i due triangoli ai lati dell'aquila su uno dei due cancelli.
Il sequestro dei cancelli, che restano comunque utilizzabili, servirà a svolgere analisi approfondite sui simboli.
La notizia delle aquile sui cancelli aveva destato diverse perplessità nell'autunno scorso, a partire da blog e social media, e la comunità ebraica di Torino aveva sporto una querela, finita nel fascicolo che la procura di Aosta aveva nel frattempo già aperto.
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