L'ex presidente della Regione Augusto Rollandin è indagato dalla procura di Aosta per abuso d'ufficio continuato. La vicenda, che ha portato alle perquisizioni di stamane a palazzo regionale, riguarda tre lettere con cui - secondo gli inquirenti - tra il marzo e il maggio del 2014 Rollandin aveva fornito garanzie a tre istituti bancari in merito all'esposizione debitoria della Casino de la Vallee spa. La cifra complessiva e' di circa 19 milioni e le banche sono Passadore, Bccv e Popolare di Sondrio.
Nessuna delibera di giunta tuttavia aveva autorizzato queste lettere, che tra l'altro, secondo la procura, in base allo Statuto speciale avrebbero necessitato di una legge ad hoc.
Le tre lettere sono state trovate nell'ambito di un'altra inchiesta tutt'ora aperta sulla casa da gioco e la procura contesta il fatto che non fossero state consegnate al Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Aosta nell'ambito dell'indagine sulla truffa relativa ai 140 milioni di euro al Casinò (che ha portato in primo grado all'assoluzione di tutti gli imputati nel processo con rito abbreviato, Rollandin compreso).
I finanzieri del Gruppo Aosta si sono imbattuti in una lettera di risposta a una delle tre banche che chiedeva informazioni all'attuale presidente della Regione, Antonio Fosson, all'oscuro di tutto.
Lunedì mattina è stato fissato l'interrogatorio di Rollandin. Stamane sono stati impegnati una quindicina di finanzieri nelle perquisizioni degli uffici della Regione alla ricerca di email, appunti e computer.
Avvocato Rollandin, non sarà ad interrogatorio - "Lunedì non ci presenteremo, non perché non abbiamo intenzione di rispondere". Lo spiega l'avvocato Giorgio Piazzese, difensore di Augusto Rollandin, in merito all'invito a rendere interrogatorio in procura ad Aosta, lunedì mattina, nell'inchiesta per abuso d'ufficio continuato sulle garanzie offerte dall'ex presidente della Regione a tre banche esposte per 19 milioni nei confronti della Casinò de la Vallée spa.
"Alla luce di quello che è stato notificato al dottor Rollandin - sottolinea il legale - noi oggi non siamo in grado di capire quali siano gli atti che ci contesta la procura della Repubblica. Rimaniamo comunque a disposizione dell'autorità giudiziaria un domani, quando saremo in grado di capire nel merito che cosa viene contestato".
Casinò: Fosson, lettere garanzia mai viste in Giunta - Le lettere di garanzia alle banche in merito all'esposizione debitoria della Casinò de la Vallee spa, per cui è indagato Rollandin, "non hanno avuto un passaggio in Giunta quindi non ne eravamo a conoscenza come assessori". Lo ha precisato, rispondendo alle domande dei giornalisti, il presidente della Regione Antonio Fosson che nel periodo oggetto delle indagini era assessore regionale alla sanità. "Non sono atti di Giunta o di Consiglio", ha aggiunto Fosson.
Pm, perquisizione? Necessaria, Regione non collabora - E' stata straordinaria per dimensioni e modalità la perquisizione con il conseguente sequestro di documentazione scritta e digitale nei locali della Regione Valle d'Aosta, disposta oggi nell'ambito dell'inchiesta per abuso d'ufficio a carico di Augusto Rollandin. Nelle passate indagini, infatti, la polizia giudiziaria si era normalmente limitata ad acquisire la documentazione chiesta agli uffici.
Nella prima fase dell'attività, eseguita da 15 militari della guardia di finanza dalle 8 di stamane, il palazzo regionale è stato anche chiuso ai giornalisti.
Il provvedimento è legato al fatto che "vi è una più che fondata ragione di ritenere che gli organi della Regione autonoma Valle d'Aosta non abbiano un atteggiamento collaborativo e che, in tal modo, si disperdano - o, comunque, vi siano elevate probabilità di dispersione di rilevanti elementi di prova", secondo quanto ha scritto il sostituto procuratore di Aosta Luca Ceccanti nel decreto di perquisizione.
Un fatto "agevolmente dimostrato dalla circostanza che, nonostante le reiterate richieste di acquisizione di documentazione formulate da questo ufficio di procura nell'ambito di altri procedimenti, sempre relativi a fattispecie di reato inerenti alla gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent i, senz'altro rilevanti, documenti che sono stati recentemente acquisiti non sono mai stati consegnati a questo ufficio". Le tre lettere a garanzia dell'esposizione debitoria della Casinò de la Vallée firmate da Rollandin non erano infatti state mai consegnate agli inquirenti.
Casinò: banche hanno chiesto a Regione conto di garanzie - Alcuni istituti di credito, nell'ambito della procedura di concordato della Casinò de la Vallée spa, "avevano inviato alla Regione autonoma Valle d'Aosta, in tempi recenti, richieste di atti e documenti a garanzia chiaramente inserentesi in un pregresso procedimento interlocutorio". Così la guardia di finanza, che indagava in un altro procedimento, ha scoperto l'esistenza delle lettere - poi chieste e acquisite in Regione - inviate nel 2014 da Augusto Rollandin a tre banche esposte nei confronti della casa da gioco. Lo si legge nel decreto che dispone la perquisizione dei locali della presidenza della Regione nell'ambito dell'inchiesta per abuso d'ufficio continuato a carico dell'attuale vice presidente del Consiglio Valle. Il 19 febbraio scorso Bccv, "evidentemente al fine di recuperare il proprio credito, ha chiesto alla presidenza della Giunta di trasmettere le necessarie deliberazioni a sostegno della garanzia assunta ma, come risulta dalla missiva firmata dall'attuale presidente, Antonio Fosson, in data 19 febbraio 2019, tali delibere non sono presenti".
Nelle tre delibere di "assunzione di garanzia patrimoniale" - emerge dall'invito a presentarsi dinanzi al pm quale persona sottoposta ad indagini notificato oggi a Rollandin - l'ex presidente della Giunta "impegnava la Regione a garantire corrispondenti debiti del Casinò di Saint-Vincent" nei confronti di Bccv - per 4 milioni di euro, il 5 marzo 2014 - di Banca Passadore - per 5 milioni, il 29 aprile 2014 - e di Banca Popolare di Sondrio per 10 milioni, il 9 maggio 2014.
Secondo il pm Luca Ceccanti, che coordina l'indagine con il procuratore Paolo Fortuna, Rollandin "intenzionalmente cagionava" alla Casinò de la Vallée spa "un ingiusto vantaggio patrimoniale", comportando "alla Regione autonoma Valle d'Aosta, un danno consistito nell'assunzione di una garanzia patrimoniale complessiva di euro 19 milioni".
Il vantaggio per la casa da gioco era consistito - si legge nell''invito a presentarsi' davanti al pm - nella "copertura a 'garanzia' di ingenti debiti e, in tal modo, nella prosecuzione dell'attività della medesima società contribuendo in modo determinante al decisamente consistente incremento del dissesto delle casse erariali". In particolare, Rollandin, "previa spendita illegittima della propria carica di presidente della Giunta" aveva assunto "vere e proprie garanzie patrimoniali, nei confronti delle banche creditrici, in assenza di qualsivoglia determinazione giuntale autorizzativa e di qualsiasi copertura regolamentare e/o legislativa".
Agì quindi, sempre secondo la procura, "con totale sviamento di potere, in palese contrasto con i precetti di legalità ed imparzialità di cui all'articolo 97 della Costituzione al mero fine di realizzare interessi propri, collidenti con quello per il quale il potere conferente alla qualità istituzionale rivestita gli era attribuito ed in totale contrasto con le norme che ne legittimavano l'attribuzione".
Le tre lettere saranno trasmesse alla procura generale di Torino dal pm Eugenia Menichetti, che ha impugnato in appello la sentenza di assoluzione di primo grado seguita all'inchiesta per truffa e falso in bilancio sui 140 milioni di euro di finanziamenti regionali al Casinò.
Lega, da indagini emerge quadro preoccupante - "La pioggia di procedimenti giudiziari che ogni giorno si abbatte su questa maggioranza e su chi ha governato la Valle d'Aosta negli anni passati sta portando alla luce ulteriori tasselli di un sistema che, fino a poco tempo fa, ha retto la nostra Regione". Così la Lega Valle d'Aosta commenta le notizie riguardanti l'ultima inchiesta della procura di Aosta sulla casa da gioco. "La magistratura e le forze dell'ordine - si legge nella nota del Carroccio - stanno andando sempre più a fondo e stanno facendo emergere un quadro preoccupante fondato sulla poca trasparenza e sulla non condivisione delle decisioni assunte di cui sono i cittadini valdostani a pagarne il prezzo da anni". Secondo la Lega la Giunta Fosson è "delegittimata a governare sia per quello che rappresenta, sia per l'ombra del voto di scambio che grava su di essa e che è stata eletta con il diciottesimo voto di chi, attualmente, si trova in stato d'arresto per 'ndrangheta". "Siamo anche qui a chiedere a gran voce che si torni immediatamente alle urne: i valdostani meritano di decidere liberamente chi vogliono al Governo di questa Regione", conclude il movimento.
Gerandin, qualcuno mente sapendo di mentire - "I dubbi sulla legittimità e la conoscenza dei fatti era patrimonio di tutto il Consiglio regionale a partire dall'ottobre 2014, compresi a maggior ragione l'attuale presidente Fosson e assessore Testolin, che oggi dicono il contrario e cioè di non saperne nulla. In questa ennesima triste vicenda legata alla Casa da gioco, qualcuno mente sapendo di mentire". E' quanto dichiara Elso Gerandin, consigliere regionale di Mouv, a proposito delle dichiarazioni del presidente Antonio Fosson riguardo all'ultima inchiesta della procura di Aosta sul casinò di Saint-Vincent.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA