"A fronte della forte dotazione di risorse pubbliche notiamo un paradosso: i risultati in termini di politiche sociali, di welfare e in particolare di politiche sanitarie sono abbastanza deludenti". Lo ha detto Francesco Montemurro, direttore dell'Ires (Istituto di ricerche economiche e sociali) di Torino, illustrando l''Indagine sulla società anziana in Valle d'Aosta. Domanda sociale e offerta di servizi', coordinata da Domenico Falcomatà, segretario generale Spi Cgil Valle d'Aosta.
"Molto probabilmente - ha spiegato Montemurro - sul banco degli imputati c'è la programmazione regionale, non solo quella annuale ma anche quella strategica, che non riesce ad impattare meglio sulla qualità di vita del territorio". "Tra i punti di debolezza - ha illustrato - abbiamo che secondo la commissione nazionale per l'applicazione dei Lea, i livelli essenziali di assistenza, la Valle d'Aosta è tra le poche regioni inadempienti su tutti i tre gli ambiti monitorati".
Si tratta di "assistenza negli ambiti di lavoro e di vita, assistenza distrettuale, cioè i servizi di base, e l'assistenza ospedaliera, con particolare riferimento anche alla popolazione anziana". Tra le proposte ci sono lo sviluppo di "cure domiciliari nei confronti delle persone non autosufficienti", la messa in rete delle "diverse modalità di cura nei confronti di questi pazienti", lo "scambio di favori nel vicinato", lo sviluppo dei "trasporti a chiamata", "investimenti qualificati" impiegando gli "avanzi di amministrazione dei comuni", una "legge sull'Invecchiamento attivo dotata di finanziamenti".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA