Il tribunale di Aosta ha emesso oggi il decreto di omologazione del concordato in continuità aziendale della Casinò de la Vallée spa. E' scongiurato quindi, al momento, il rischio di fallimento, istanza avanzata dalla procura vista la crisi dell'azienda (che è al 99,9 per cento della Regione Valle d'Aosta e per la parte restante del Comune di Saint-Vincent).
La camera di consiglio dei giudici Eugenio Gramola (presidente), Marco Tornatore (relatore) e Anna Bonfilio si era svolta il 16 ottobre scorso, dopo l'ultima udienza sul piano di concordato, a cui nel luglio scorso aveva aderito l'89,24 per cento dei creditori della società. La proposta prevede un rimborso del 78 per cento delle somme dovute dalla società ai creditori chirografari e del 100 per cento a quelli privilegiati entro i prossimi cinque anni. I debiti ammontano a oltre 81 milioni di euro e l'impegno è di pagarne 68,8.
Sul decreto potrebbe presto doversi pronunciarsi la Corte d'Appello di Torino. Infatti Elle Claims, società del gruppo Lefebvre, gestore della casa da gioco prima del passaggio diretto alla Regione, aveva annunciato l'intenzione di opporsi in sede di omologazione dopo che il giudice Marco Tornatore l'aveva esclusa dai creditori durante l'assemblea del 9 luglio scorso. Oggetto del contendere sono circa 43 milioni di euro nell'ambito della 'causa madre', ancora in corso, sul passaggio dal privato al pubblico della casa da gioco.
Si erano opposti al piano di concordato anche due creditori ammessi dal tribunale. Secondo Valcolor di Sarre e Sitec engineering di Aosta il Grand Hotel Billia è stato svalutato e con il reale valore dell'immobile i crediti potrebbero essere soddisfatti per intero e non solo per il 78 per cento.
Tribunale,entro 60 giorni conversione credito 48 mln - Entro 60 giorni la Casinò de la Vallée "deve portare a compimento" l'iter di conversione del credito di 48 mln di euro, vantato dalla Finaosta, in apporto patrimoniale e "dovrà sollecitamente addivenire all'approvazione del bilancio" 2018. Sono queste due delle modalità di esecuzione del concordato prescritte dal Tribunale di Aosta nel decreto di omologazione. Secondo i giudici (presidente Eugenio Gramola, relatore Marco Tornatore e Anna Bonfilio), "l'apporto dell'intero credito vantato da Finaosta al patrimonio Cava spa mediante lo strumento finanziario partecipativo", previsto da una legge regionale approvata lo scorso luglio, e le modifiche statutarie "consentono di ritenere superata la complessa situazione contabile".
Il Tribunale se da una parte chiarisce che "il ritardo dell'approvazione del bilancio 2018 di per sé non è ostativo all'omologazione del concordato o alla sua esecuzione", dall'altra evidenzia che "per elementari ragioni di regolarità contabile, la sollecita approvazione è auspicata".
Fallimento comporterebbe revoca gestione - Lo scenario di un fallimento del Casinò de la Vallée, "l'alternativa al concordato", comporterebbe "inevitabilmente la cessione delle attività aziendali singolarmente, posto che al fallimento conseguirebbe quasi certamente la revoca o la sospensione della gestione della casa da gioco". E' quanto scrive il Tribunale di Aosta nel decreto di omologazione del concordato della casa da gioco valdostana, spiegando la "infondatezza" delle argomentazioni della creditrice Valcolor srl che si è opposta alla procedura.
Il fallimento inoltre "comporterebbe - spiegano i giudici - un soddisfacimento dei creditori chirografici (tra cui lo stesso opponente) di gran lunga inferiore alla percentuale concordataria del 78%". Quanto alla possibilità di cessione dell'Hotel Billia "per migliorare il soddisfacimento dei creditori" il Tribunale chiarisce che si tratta di "una ipotesi allo stato irrealizzabile sul piano giuridico (e che non potrebbe neppure essere omologata)" perché la "cessione degli immobili di proprietà Cava deve essere approvata dal Consiglio regionale, su proposta della Giunta regionale".
Tribunale, con piano finanziamenti non più necessari' - "Il piano concordatario prevede il pagamento dei creditori, senza apporto di nuova finanza, traendo principalmente le risorse dai flussi di cassa derivanti dall'attività basata sul gioco d'azzardo e fondandosi su una previsione di entrate pari o leggermente inferiori a quelle attuali". Così i giudici del Tribunale di Aosta, nel decreto di omologazione del concordato del Casinò de la Vallée di Saint-Vincent.
Dall'analisi della situazione contabile della società, aggiornata al 30 giugno 2019, e dal consuntivo 2018 "emergono taluni elementi che lasciano fondatamente ritenere, almeno allo stato, che la società sia in grado di far fronte ai pagamenti previsti nel piano alle scadenze stabilite dallo stesso", si legge ancora nel decreto.
Tra i dati citati: "un conto economico consultivo (5.709.000 euro) superiore alle aspettative del piano concordatario (5.223.000 euro) di euro 486.000". Le disponibilità liquide hanno raggiunto i 24,1 mln contro i 6,3 mln del 13 novembre 2018 "da cui si ricava che, in meno di otto mesi, le disponibilità liquide di Cava spa sono accresciute, per effetto della continuità aziendale, di euro 17,8 mln e dunque pari ad euro 1,6 mln mensili circa".
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