"Toni Gobbi, da Avvocato a Guida Alpina" è il titolo di una mostra promossa dalla Società Guide alpine di Courmayeur dal 7 dicembre al 3 maggio nella sede nel centro della cittadina valdostana. Curata da Gioachino Gobbi, l'esposizione è organizzata nel cinquantenario della morte.
"Nato a Pavia nel 1914 - si legge nella presentazione della mostra - Toni Gobbi aveva il sogno di diventare Guida Alpina a Courmayeur". Sogno che realizzò nel 1946 mentre prima lavorava come avvocato. Aprì anche un negozio di sport a Courmayeur e poi la prima libreria di montagna, si dedicò anche al giornalismo, vincendo nel 1950 il Premio S.Vincent. Le 'perle' della sua attività alpinistica furono le salite invernali alla cresta sud dell'Aiguille Noire nel 1949, la cresta des Hirondelles alle Grandes Jorasses nel 1948, la via Major sulla parete della Brenva nel 1953, nel 1957 la prima salita del Grand Pillier d'Angle al Monte Bianco con Walter Bonatti. Partecipò anche spedizioni extra europee (Ande Patagoniche e Gasherbrum).
"Il grande amore della maturità - si legge ancora - fu lo sci-alpinismo di alta montagna, forse non fu l'unico inventore dello scialpinismo in Italia ma fu certamente l'inventore dello scialpinismo professionistico, codificatore di itinerari e di programmi ancora sconosciuti". Fece anche spedizioni scialpinistiche nel Caucaso e in Groenlandia. "Gobbi è stato un precursore, era avanti anni luce e la verità è che oggi purtroppo non c'è nessuno bravo come lui" afferma Lorenzino Cosson, guida storica di Courmayeur.
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