Il tribunale di Aosta ha accettato la richiesta di costituzione di parte civile della Regione Valle d'Aosta nel processo Geenna. Durante l'udienza preliminare a Torino, nel dicembre 2019, l'istanza dell'ente pubblico era stata respinta per un vizio di forma (la Regione è quindi solo parte civile nei confronti di Bruno Nirta, il cui iter processuale era dovuto ripartire per una mancata notifica, mentre non lo è nei confronti degli altri 11 imputati a processo con rito abbreviato). Restano parti civili i Comuni di Aosta e Saint-Pierre e l'associazione Libera.
Il processo è iniziato con le testimonianze dei carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo del Gruppo Aosta, che hanno indagato insieme al Ros di Torino. Al centro delle domande della difese, tra l'altro, la necessità o meno di un numero minimo di 49 persone per comporre un locale di 'ndrangheta: la cifra si adatta in base al territorio, ha risposto all'avvocato Ascanio Donadio (difesa Antonio Raso) il sottoufficiale in congedo che per anni ha guidato il Nucleo investigativo. "Avete accertato riti di affiliazione in Geenna"?, ha chiesto inoltre l'avvocato Donadio. "No", ha detto l'investigatore. Prima aveva illustrato l'attività svolta in diverse inchieste per 'ndrangheta negli anni passati, tra le quali 'Lenzuolo' e 'Tempus Venit'.
Il legale ha insistito sul consumo di pasti da parte delle forze dell'ordine nella pizzeria del suo assistito, 'La Rotonda'. Un aspetto considerato non rilevante dal presidente del collegio, il giudice Eugenio Gramola, che anzi ha detto di aver mangiato lui stesso nel ristorante, conosciuto per la buona cucina.
'Ndrangheta: Raso a regionali 2018, "stanno vincendo i miei" - "Tutti quelli che sto portando io stanno vincendo". E' il contenuto di un messaggio scritto da Antonio Raso - in una chat durante le elezioni regionali del 2018 - e riportato nell'aula processo Geenna da un luogotenente dei carabinieri del Nucleo investigativo di Aosta. Dal sequestro dei dispositivi elettronici del ristoratore sono emerse anche altre conversazioni illustrate dal sottoufficiale. Nel 2013 aveva chiesto informazioni all'allora neo assessore alla Sanità, Antonio Fosson, in merito a una gara per l'acquisto di ambulanze 4x4. Fosson spiegò che si era appena insediato e che gli avrebbe fatto sapere. La fornitura fu affidata a una ditta non riconducile a Raso.
Inoltre Raso fornì il numero di Gerardo Cuomo a Giuseppe Nirta e nel suo portafoglio è stato trovato un'immagine di San Michele Arcangelo, patrono della polizia di cui si è appropriata la 'ndrangheta. Dalla copia forense del computer di Raso è spuntato un presunto verbale di una intercettazione, in realtà inesistente, tra Nicola Prettico ed Ego Perron. Come autore del file di testo risulta il nome di un giornalista valdostano.
Dai dispositivi in uso a Salvatore Addario (non imputato) della Passengers Transport è emersa una chat in cui sollecitava nel 2018 l'allora assessore comunale di Saint-Pierre Monica Carcea al pagamento di alcune fatture. Sul cellulare di Nicola Prettico è stata trovata un'immagine della Madonna di Polsi, oltre al video su whatsapp di una festa in cui si ballava la tarantella e si ricordava Santo Pansera, secondo l'inchiesta Lenzuolo dei carabinieri - poi archiviata - nel presunto locale di Aosta alla fine degli anni novanta. Inoltre gli investigatori hanno rinvenuto diversi documenti pubblici riguardanti la massoneria.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA