Controlli su 36 soggetti che hanno portato alla contestazione di 30 violazioni al Codice del Consumo per un importo massimo di 700.000 e al sequestro amministrativo di 8.678 mascherine per un valore di mercato di oltre 33.000 euro. E' il bilancio dell'attività svolta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Aosta durante l'emergenza epidemiologica provocata dal Covid-19. I controlli sono stati effettuati nei confronti di soggetti economici che hanno messo in vendita mascherine chirurgiche, dispositivi di protezione individuali e/o semplici mascherine filtranti. Quattro sono stati i denunciati per i reati di frode in commercio, frode nelle pubbliche forniture e immissione in commercio di prodotti privi della marcatura "Ce".
Sono state sequestrate 6.500 mascherine importate dalla Cina e prive di qualsiasi idonea certificazione, destinate anche alla vendita a studi medici e pubbliche amministrazioni.
C'è stata - spiegano i finanzieri - "una vera e propria 'caccia' alle mascherine, con conseguente impennata della domanda, che ha reso tale tipologia di prodotto ancora più esposto a forme speculative volte alla distribuzione alla collettività in assenza dei requisiti generali di sicurezza, con il pericolo che si riversino nel territorio aostano mascherine 'simil chirurgiche': imitazioni dell'originale, ma assemblate con tessuti privi della reale capacità filtrante tale da garantire la sicurezza di chi le indossa. Trattasi pertanto di presidi sanitari fasulli e come tali pericolosi che illudono chi le indossa di potersi proteggere dal virus".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA