Scuole di danza e palestre sono scese in piazza ad Aosta per protestare contro la chiusura importa dall'ultimo Dpcm. Una cinquantina di persone hanno manifestato silenziosamente mostrando cartelli con gli slogan #iovivodidanza e #iovivodisport, tra tutù colorati e scarpe da ballo in gabbia. In sottofondo la musica, che non possono più ballare.
"Non siamo noi gli untori. Noi abbiamo lavorato in piena sicurezza", ha detto Katia Guidi, del comitato promotore Vdanza, composto da tutte le scuole di danza valdostane. "Ma perché - ha aggiunto - questo governo prima di chiudere le nostre scuole non ha pensato di regolarizzare gli spostamenti sui pullman, sulle metro? Cos'ha fatto? Ha chiuso le palestre, le piscine, le scuole di danza e ha messo restrizioni ai ristoranti e ai bar, mettendoci nuovamente in ginocchio". Quindi "speriamo di poter tornare nelle nostre palestre perché se andiamo avanti così, se non ci aiutano e non ci fanno ripartire, dovremo chiudere le nostre scuole. E noi questo lo sappiamo perché ci siamo trovati a discuterne e dovremo risolvere i nostri contratti di locazione". Tra i rappresentanti del mondo della cultura presenti anche il musicista Rémy Boniface.
Andrea Vuillermoz ha manifestato i problemi dei gestori della palestre: "Siamo a zero perché già nel primo lockdown aiuti dallo Stato non ne sono arrivati. Abbiamo chiuso 75 giorni, quando abbiamo riaperto abbiamo fatto recuperare i mensili a tutti i nostri clienti, quindi non abbiamo incassato per altri 35-40 giorni. Abbiamo iniziato a lavoricchiare a luglio, ma in estate in Valle d'Aosta per il nostro mondo è il momento in cui c'è meno lavoro. A settembre abbiamo detto 'finalmente si comincia a lavorare'. Sono venuti i controlli, i Nas, ci hanno detto che umanamente di più non si poteva fare. Abbiamo seguito i protocolli, abbiamo comprato migliaia di euro di prodotti sanificanti. Tutto questo non è servito. Hanno pensato bene di farci chiudere dalla sera alla mattina. Voglio dire che fare sport aiuta la salute prima di tutto, il benessere psicofisico delle persone. Non si può decidere così dalla sera alla mattina di togliere lo sport da questo Paese, significa togliere la salute ai nostri cittadini".
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