Se le misure sanitarie comportassero
un protrarsi della chiusura dai casinò italiani ci sarebbero
"gravi danni economici e occupazionali". Lo ha sostenuto oggi
Luciano Caveri, assessore con delega alle società partecipate
della Valle d'Aosta, intervenuto a margine dell'Assemblea di
Federgioco, associazione che riunisce le case da gioco italiane,
assieme a Giulio Grosjacques, presidente della commissione
'Sviluppo economico' del consiglio regionale valdostano.
"Con i dirigenti delle case da gioco di Saint-Vincent, Sanremo e
Venezia, - spiega Caveri - si è convenuto sulla necessità di
rafforzare un'azione politica delle Regioni e dei Comuni
interessati in vista di possibili riaperture". Secondo
l'assessore "le misure già assunte per un gioco in piena
sicurezza, escludono la classificazione dei Casinò, come avviene
attualmente, come attività a rischio medio-alto". "Per questo,
coinvolgendo anche i Parlamentari di zona, - prosegue - occorre
agire sul Governo Conte, ricordando l'importanza del gioco nei
Casinò anche per l'indotto che creano con la loro attività".
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