Il picco di contagio è stato superato e inizia la fase di discesa del contagio per questa 'seconda ondata' di infezione da Covid-19 in Valle d'Aosta. I dati del bollettino sanitario odierno parlano di 25 nuovi casi positivi (su 123 persone sottoposte a tampone) e di due decessi, che portano la tragica 'conta' dei morti a 317. Le guarigioni sono state 75 (il totale sale a 4.953), i ricoverati sono 136, di cui 13 in terapia intensiva (2 in più di ieri).
Nella stessa giornata sono giunti nella regione alpina 60.000 test rapidi antigenici per un eventuale screening di massa. Ma il presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha subito smorzato i toni: ""Ci è stato consegnato un progetto tecnico che nei prossimi giorni verrà valutato dall'Unità di coordinamento dell'emergenza e dal Governo regionale. Al momento non è stata presa nessuna decisione in tal senso da parte del Governo della Valle d'Aosta. Come maggioranza regionale abbiamo affidato alla Protezione civile regionale e ai responsabili regionali della gestione dell'emergenza Covid uno studio di fattibilità".
Intanto il commissario straordinario per l'emergenza Covid, Domenico Arcuri, ha disposto l'invio di ulteriori 60.000 kit antigenici rapidi. Duplice l'obiettivo della campagna: rilevare la diffusione del virus nella popolazione valdostana e individuare/isolare i positivi asintomatici. "Da questi discende un terzo obiettivo - è spiegato nel progetto, durato dalla Protezione civile - ovverosia la riclassificazione dello scenario regionale di gravità e rischio epidemiologico da parte dell'Istituto Superiore di Sanità, dalle evidenti e rilevanti ricadute sociali ed economiche".
E' previsto che la campagna si svolga su base volontaria e sia rivolta a tutti i residenti in Valle d'Aosta, di età superiore ai 5 anni, che non si trovino in condizione di isolamento o quarantena. E' attesa la partecipazione del 70% della popolazione, circa 84.000 persone. Costo 117.000 euro. Lo screening si articolerà su tre giorni ancora da definire in base al nuovo Dpcm. "Lo screening massivo - spiegano i promotori - può costituire la base di partenza per l'implementazione di un sistema di eccellenza della gestione dell'emergenza sanitaria".
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