Sfugge "la finalità, se non per cercare di mortificare e di sminuire i principi dell'autonomia di cui gode la Valle d'Aosta". Così il presidente della Regione Erik Lavevaz commenta l'impugnativa da parte del Governo della sua ordinanza di riapertura anticipata di bar, ristoranti e attività ricettive. La scelta, secondo il presidente, "stupisce in particolar modo per le tempistiche, poiché arriva alla vigilia del riconoscimento ufficiale della Valle d'Aosta nella fascia di rischio medio".
"Prendiamo atto dell'azione intrapresa dal Governo - commenta ancora il presidente della Regione Erik Lavevaz - contro un provvedimento che, come abbiamo già avuto modo di sottolineare in altre occasioni, è stato predisposto sulla base dei dati epidemiologici che, da oltre un mese, pongono la nostra Regione in quella che viene definita ''zona gialla'', in quanto i parametri per la misurazione del rischio di diffusione e di controllo del virus sono in rallentamento sul territorio valdostano". Secondo il presidente della Valle d'Aosta "nelle settimane scorse lo abbiamo più volte segnalato al Governo italiano e non più tardi di venerdì 11 dicembre scorso abbiamo chiesto al Ministro della Salute di riclassificare in tal senso la Regione, sulla base dei dati oggettivi disponibili, così come prevede la normativa vigente. Senza ottenere risposte". "Ai sensi della legge 11/2020 recentemente approvata dal Consiglio Regionale, sulla base dei dati e del parere favorevole dell'Unità di supporto e coordinamento, - aggiunge Lavevaz - abbiamo emanato questa ordinanza, che ha, di fatto, anticipato l'apertura di bar e ristoranti di tre giorni rispetto alla prossima collocazione in zona gialla della Valle d'Aosta".
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