Ristori tempestivi, immediati e proporzionati. È questa la richiesta di Regione Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Valle D'Aosta, Piemonte e Abruzzo, oltre che delle province autonome di Bolzano e Trento, i cui assessori si sono riuniti oggi per approfondire la questione ristori legati turismo invernale.
"Per gli impianti di risalita condividiamo le richieste di ristoro che le associazioni di categoria hanno avanzato al governo percorrendo il solco tracciato dalla Francia - spiegano le Regioni, che si dicono comunque aperte ad un dialogo con il governo -. Per quanto concerne le altre attività coinvolte dalle chiusure e i lavoratori, chiediamo al governo ristori, tempestivi immediati e proporzionati. Stiamo parlando di una richiesta che ammonta ad alcuni miliardi di indennizzi".
Secondo i rappresentati delle Regioni e delle province autonome, oltre a fare chiarezza sulla data di ripartenza, "il governo non sa o fa finta di non capire che, a pandemia terminata, molte di queste attività non avranno più la forza di ripartire. Bloccare il turismo invernale è paragonabile al chiudere gli stabilimenti balneari nei mesi estivi con conseguenze economiche drammatiche per imprese, lavoratori e famiglie. Il Governo chiarisca se vuole aiutare la montagna o assistere alla scomparsa della sua economia".
Alla riunione hanno partecipatoMassimo Sertori (assessore alla Montagna Regione Lombardia), Antonio Rossi, (sottosegretario Regione Lombardia), Daniel Alfreider, (vicepresidente Provincia Autonoma di Bolzano), Luigi Giovanni Bertschy (vicepresidente Regione Autonoma Valle d'Aosta), Sergio Bini (assessore al Turismo Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia), Federico Caner (assessore al Turismo Regione Veneto), Roberto Failoni (assessore al Turismo Provincia Autonoma di Trento), Fabrizio Ricca (assessore allo Sport Regione Piemonte) e Daniele D'Amario (assessore al Turismo Regione Abruzzo).
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