Un motocarro carico di letame parcheggiato davanti al palazzo regionale, ad Aosta: è la protesta organizzata oggi da una decina di ristoratori valdostani contro gli orari di chiusura imposti dalle norme anti-Covid sia nazionale che regionale. Due rappresentanti, Jean-Claude Brunet di Aosta e Manuel Pagan di Donnas, sono stati ricevuti dal presidente della regione Erik Lavevaz. Sul posto sono intervenuti la Digos della questura di Aosta e i carabinieri.
Tra i motivi della protesta, anche l'ordinanza con cui il presidente della Regione, lo scorso 5 febbraio, ha consentito ai clienti di strutture ricettive senza ristorante di fruire - "su base contrattuale tra le strutture" - dei servizi di ristorazione di altri alberghi ma non dei ristoranti. "Abbiamo portato un po' di quello - ha detto al megafono Manuel Pagan, tra i promotori in Valle d'Aosta dell'iniziativa #ioapro - che ci siamo mangiati come categoria dall'inizio del lockdown di marzo. Ci siamo mangiati un bel po' di letame. Siamo davanti alla Regione per chiedere di spartirci il bottino. Noi è da marzo che lo mangiamo. Voi dentro le vostre poltrone, con i vostri lauti stipendi garantiti, venite e a fare la morale a noi, mangiatene un po' voi di questa". "Tra due giorni è di nuovo giorno di paga, i costi del lavoro sono sempre e solo sulle spalle dell'azienda", ha aggiunto Jean Claude Brunet, che durante la manifestazione del 3 febbraio scorso in piazza Chanoux aveva annunciato, insieme ad altri ristoratori, la volontà di aprire i locali anche per il servizio serale a partire da mercoledì prossimo.
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