I pazienti della comunità riabilitativa e terapeutica Dahu di Brusson sono in quarantena preventiva dal 24 febbraio scorso, su ordinanza del sindaco. Nei giorni scorsi sono stati registrati alcuni casi di positività al coronavirus, sia tra gli assistiti sia tra il personale, con i conseguenti provvedimento di isolamento. Le visite sono quindi state sospese. Nel resto del comune della Val d'Ayas non sono emerse ad oggi altre situazioni particolari: "Sul territorio al momento non abbiamo criticità", spiega il primo cittadino, Danilo Grivon.
I positivi al coronavirus sono sei ospiti, su un totale di 52, e due operatori, su 80 dipendenti. “Ad oggi, dai controlli che vengono effettuati ogni tre giorni con i test rapidi, non sono stati riscontrati nuovi casi né tra gli ospiti né tra il personale”, fanno sapere dalla Residenza Dahu.
Inoltre “le condizioni dei pazienti positivi sono stabili, presentano una sintomatologia non significativa, peraltro sono tutti di giovane età, sotto i 25 anni, e non corrono rischi particolari. I medici dell’Usca vengono con regolarità a monitorizzare i casi positivi”. Gli altri pazienti “sono costantemente monitorati dai medici e dagli infermieri interni e non presentano alcuna sintomatologia né positività, ciò nonostante sono isolati all’interno dei loro nuclei e non hanno modo di avere contatti con il mondo esterno”.
Dopo la scoperta del primo caso di Covid-19 “abbiamo immediatamente attivato il protocollo per la gestione dei casi positivi e sospetti e ci siamo interfacciati costantemente con l’ufficio igiene di Aosta, che ci ha fornito le indicazioni per contrastare la diffusione del virus, che stiamo rispettando in maniera capillare”.
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