"Se si è liberi, se si è informati, si può realmente partecipare" a un "progetto costitutivo di un'organizzazione sociale". Lo ha detto il sostituto procuratore di Aosta, Manlio D'Ambrosi, intervenendo durante la conferenza 'La corresponsabilità oggi: noi, voi, loro', organizzata nell'ambito della 'Settimana della legalità Bassa Valle'.
"E' importante che i ragazzi attraverso lo studio dell'educazione civica imparino a confrontarsi con la libertà" perché all'interno della scuola "quel coacervo di libertà, obblighi, diritti e facoltà vengono messi in relazione con gli altri ragazzi, con i professori, con un'organizzazione che può essere più ampia di quella che noi immaginiamo".
"Per un ragazzo che si trova al liceo o all'inizio del proprio percorso scolastico - ha spiegato il pubblico ministero - informarsi su come le dinamiche inerenti la legalità prendano il via e si sviluppino può risultare noioso rispetto ai temi classici dell'educazione scolastica. In realtà questo consente di diventare consapevoli, di avere la capacità di discernere anche le notizie dalle quali siamo bombardati".
Per questo "solo chi ha gli strumenti per discernere una notizia vera da una notizia falsa può essere un cittadino informato, un cittadino che collabora all'interno della istituzione in cui è inserito".
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