Dirigeva il traffico di droga dal carcere di Aosta, dove era detenuto, scambiando pizzini durante i colloqui con la compagna e la sorella, o servendosi di cellulari introdotti di nascosto nella struttura. È una delle scoperte fatte nel corso dell'indagine dei carabinieri del Ros e della direzione Distrettuale antimafia del Piemonte sfociata oggi nell'esecuzione di nove misure cautelari a carico di persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di droga, con l'aggravante della transnazionalità.
L'uomo, Giuseppe Nerbo Junior, era stato arrestato nel 2017 a Barcellona, in Spagna, dove si era rifugiato per sfuggire alla cattura nel quadro delle indagini sull'omicidio di un orefice, Patrizio Piatti, ucciso a Monteu Roero (Cuneo) il 9 giugno 2015.
Una volta estradato in Italia era stato portato nel carcere di Aosta, da dove continuava a coordinare l'importazione di hashish e cocaina. Quando venne individuato, nel 2018, a prendere le redini del gruppo furono la compagna e la sorella, che ora sono state arrestate insieme a tutti i componenti del gruppo.
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