Non è più indagato per omicidio colposo dalla procura di Aosta l'assistente di volo 34enne di La Thuile che era stato coinvolto nell'inchiesta sulla morte di Nicolas Gaide, il maestro di sci precipitato da un elicottero il 7 gennaio 2020 nella zona del Miravidi (3.066 metri), al confine italo-francese.
Gli inquirenti italiani infatti hanno chiesto l'archiviazione del fascicolo nei mesi scorsi, lasciando procedere la giustizia d'oltralpe che aveva aperto un procedimento parallelo: l'incidente era avvenuto in una zona di confine e Gaide era precipitato sul versante francese.
Il maestro di sci faceva parte di un gruppo di otto colleghi della stazione di La Rosière (Alta Savoia) che stava svolgendo in Italia un'attività formativa di eliski, proibita oltralpe. Il velivolo, della società Gmh helicopter services di Courmayeur, li aveva caricati a monte di La Thuile e depositati sulla punta del Miravidi. L'itinerario prevedeva la discesa sul versante italiano, verso il colle del Piccolo San Bernardo. La vittima, agganciata dalla cesta porta-sci dell'elicottero, era invece precipitata nella parte francese per 400 metri.
In base agli accertamenti che aveva condotto la procura di Aosta, il pilota dell'elicottero si trovava sulla parte destra del velivolo e, non potendo vedere la cesta posizionata sulla sinistra, era decollato dopo aver ricevuto il via libera dall'assistente di volo di La Thuile, che era stato indagato per omicidio colposo.
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