La procura di Aosta ha disposto una perizia per far luce sull'incidente di parapendio costato la vita a Philippe Favre, guida alpina di 41 anni, precipitato il 24 marzo scorso a Thouraz, nel comune di Sarre.
L'accertamento tecnico irripetibile riguarda, oltre la dinamica dell'incidente, anche il funzionamento delle vele: in base a una prima ricostruzione Favre aveva tentato di attivare quella di emergenza, dopo che quella principale si era improvvisamente chiusa. Era precipitato a valle di un pianoro dove i parapendisti sono soliti decollare.
Giorgio Guglieri, ordinario di meccanico del volo al Politecnico di Torino, avrà 90 giorni per completare la perizia.
Il fascicolo aperto dal pm Manlio D'Ambrosi è per omicidio colposo e al momento a carico di ignoti. La famiglia Favre, rappresentata dall'avvocato Davide Sciulli, ha nominato come proprio consulente di parte Stefano Benassi, specializzato in materia di incidenti di volo.
Membro della società delle guide alpine della Valgrisenche, Philippe Favre era figlio di Renato, vicepresidente del Consiglio comunale di Aosta.
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