"Uno tsunami" che si "abbatte sulla comunità educante". Dalla Cisl scuola interpretano così il rischio "che i docenti che, pur non essendo vaccinati, erano stati riammessi all'insegnamento essendo guariti dal Covid, potrebbero essere nuovamente sospesi" nel caso "abbiano contratto l'infezione da più di tre mesi".
Per la Cisl questa eventualità è "l'effetto di un'interpretazione che il Miur ha dato di una nota del Ministero della salute che obbliga i sanitari guariti a vaccinarsi dopo 3 mesi dalla guarigione e che è stata ritenuta, per analogia, applicabile anche al personale docente".
A meno di un mese "dalla fine di un anno scolastico travagliato, nel quale gli alunni e i pochi docenti rimasti in servizio tra quarantene e sospensioni hanno visto l'avvicendarsi di supplenti - proseguono dalla Cisl - spesso alle prime armi e anche sprovvisti dei prescritti titoli di studio, ecco che un altro pesante macigno viene scaricato sull'intera comunità educante: sui dirigenti, chiamati a gestire un'ennesima frattura professionale e umana; sul personale amministrativo, impegnato nella sempre più difficoltosa ricerca di supplenti; sulle famiglie, preoccupate per il susseguirsi degli insegnanti e per la qualità dell'offerta normativa, già minata dalle quarantene e dalla dad, sui docenti, la cui categoria è dilaniata da uno scontro intestino tra ormai plurime fazioni".
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