"Gesù non indaga sulle cause della morte della nostra cara Jessica, perché è Dio che sa tutto dentro di noi". Nel celebrare il funerale di Jessica Lesto, don Ferdinand Nindorera si è soffermato su un passaggio del Vangelo di Luca. La trentaduenne era stata trovata morta il 31 maggio scorso ad Aosta, in una fossa lungo la riva della Dora Baltea.
Secondo l'autopsia, il decesso - risalente ad almeno 15 giorni prima - è dovuto a una "acuta intossicazione da cocaina" e per questo la procura di Aosta è orientata a chiedere l'archiviazione del fascicolo per omicidio aperto subito dopo la scoperta del corpo.
"Gesù è in cammino nei villaggi e nelle città con i suoi discepoli quando sente un grido di dolore altissimo, di una donna sconosciuta, che forse non praticava la fede". Il pianto di questa madre che ha perso l'unico figlio "percuote il cuore di Gesù, che si ferma", ha detto nella sua omelia il viceparroco della chiesa di Saint-Martin-de-Corléans. Di fronte a lui una trentina di persone: in prima fila la madre di Jessica, Luigina, insieme allo zio. Più indietro anche il consigliere comunale Giovanni Girardini, che da sacerdote l'aveva battezzata. "C'è un elemento particolare - ha sottolineato don Nindorera - nell'atteggiamento di Gesù: egli non indaga sulle cause della morte di questo ragazzo ma sente la compassione. Gesù non chiede quando si è ammalato, come viveva la sua vita, quali sono i suoi amici, che cosa prendeva. Gesù non fa queste domande, non indaga, ha compassione". Di fronte alla "disperazione di quella madre che perde un figlio unico, che era la sua ragione di vivere, Gesù si ferma. Non continua il cammino. Parla con lei, per consolarla con queste parole dolci, tenere e affettuose: 'Donna, non piangere'".
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