Nel corso dell'autunno i bandi per
affidare a enti e cooperative sociali sia un servizio di tata
familiare in un alloggio da 50 metri quadrati sia alcuni terreni
agricoli da coltivare. Ma anche l'ipotesi, da realizzare
puntando a fondi del Pnrr, di un centro di prima accoglienza per
persone in difficoltà all'interno di un appartamento da 120
metri quadrati. Sono i progetti - anticipa il sindaco di Quart,
Fabrizio Bertholin - dell'amministrazione comunale per i beni
confiscati nel 2017 a Giuseppe Nirta, 70 anni, originario di San
Luca (Reggio Calabria) e ai suoi familiari, e assegnati all'ente
locale.
I beni "sono regolarmente pubblicati alla pagina
http://trasparenza.partout.it/enti/Quart/altri-contenuti/18637-b
eni-confiscati# e sono state fatte le dovute comunicazioni
all'Agenzia nazionale dei beni confiscati nel rispetto della
normativa vigente", precisa il primo cittadino, dopo che Libera
Valle d'Aosta, in una nota, ha denunciato che nessuno dei sei
comuni valdostani destinatari di beni confiscati alla
criminalità organizzata pubblica sul proprio sito internet
l'elenco e le informazioni su destinazione d'uso, tipologia e
consistenza. "L'utilizzo definitivo dei beni stessi è in corso
di definizione sebbene una prima ipotesi - aggiunge - sia già
stata comunicata sempre all'agenzia".
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