Anche in Valle d'Aosta è stato accolto in maniera positiva il rinvio da parte della Commissione europea della presentazione della proposta di regolamento sull'etichetta nutrizionale Nutriscore. Un sistema criticato da Coldiretti, che sottolinea come "si concentra esclusivamente su un numero molto limitato di sostanze nutritive (ad esempio zucchero, grassi e sale) e sull'assunzione di energia senza tenere conto delle porzioni". Nella regione alpina la preoccupazione di Coldiretti era in particolare per la Fontina dop.
"Questo approccio va combattuto perché fuorviante e anche perché - sottolineano Elio Gasco e Alessio Nicoletta, direttore e presidente di Coldiretti Valle d'Aosta - apre le porte al cibo sintetico, dalla bistecca fatta nel bioreattore al latte e ai formaggi senza mucche. Si tratta di una minaccia letale per l'agricoltura italiana, la salute dei consumatori e la biodiversità del pianeta, oltre che una vera e propria catastrofe per un territorio di montagna come quello della Valle d'Aosta, in cui la presenza delle aziende agricole, è garantista della tenuta di tutto l'ecosistema montano e la salvaguardia dell'intera economia regionale".
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