Una proposta di legge volta all'istituzione di un osservatorio permanente sulle organizzazioni criminali di stampo mafioso: a depositarla in qualità di primo firmatario è stato il capogruppo di Rete Civica-Alliance Citoyenne, Alberto Bertin. "Gli eclatanti fatti di cronaca di questi giorni collegati all'inchiesta "Geenna" - spiega - non sono altro che l'ultimo atto di una serie di elementi che da anni evidenziano e dimostrano la presenza della 'ndrangheta in Valle d'Aosta. L'infiltrazione di questa organizzazione criminale nel nostro territorio è un fatto risalente nel tempo e può essere considerata oramai ultradecennale e storica. Ciononostante, in questi anni, la quasi totalità della politica ha preferito guardare da un'altra parte e fingere, per mero tornaconto elettorale, di credere in una Valle d'Aosta isola felice. Nessun "fulmine a ciel sereno", come pronunciato dall'attuale Presidente della Regione, solo una colpevole sottovalutazione del fenomeno e i fatti che stanno emergendo non ne sono che la conseguenza".
"Il quadro inquietante di pericolosi intrecci tra malavita organizzata ed esponenti politici - aggiunge Bertin - oltre a scandalizzare deve farci reagire. La politica deve assumersi le proprie responsabilità e prendere nettamente le distanze, in modo chiaro e inequivocabile, diversamente da come fatto sinora.
Le istituzioni devono in tutti i modi essere rafforzate e rese impermeabili all'infiltrazione mafiosa. In questo senso può essere importante che la Regione si doti di un osservatorio permanente sulle organizzazioni criminali di stampo mafioso, degno di questo nome". La proposta è stata sottoscritta anche da Chiara Minelli, Patrizia Morelli, Stefano Ferrero, Luigi Vesan, Daria Pulz e Jean-Claude Daudry.
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